Anche quest’anno il Medfilm Festival, arrivato ormai alla sua ventiseiesima edizione, non si ferma…anzi! Spalanca le porte a tutti, in questo periodo difficile e pieno di incognite, avviando una partnership con la piattaforma Mymovies.
In una situazione particolare come quella che stiamo attraversando, in cui siamo scettici davanti all’altro, spaventati dall’incontro e dalla vicinanza, il festival sarà invece in grado di riavvicinarci, di unirci e stringerci attraverso un crocevia di culture, tradizioni e paesi dove si incontrano e mescolano forme di espressione di diversi popoli, dando vita ad un evento multiculturale e variegato.
Il festival comprende 70 film, tra cui lungometraggi, cortometraggi e documentari, alcuni di questi in anteprima mondiale.
A gareggiare al festival quest’anno sono ben 30 paesi, europei ma soprattutto extra europei. Prenderanno, quindi, vita le voci di svariate culture e popoli che si incrociano e si mescolano sul nostro Mediterraneo.
Vi saranno, inoltre, incontri letterari, masterclass e forum a disposizione di tutti tramite le dirette live sui canali social del festival.
Il festival è stato, quindi, in grado di adattarsi al delicato momento che stiamo vivendo non rinunciando a nulla, adottando misure innovative, tra cui quella appena citata della conquista dello spazio virtuale dello streaming.
Per maggiori informazioni tecniche e specifiche legate al festival vi invitiamo a visitare il sito della manifestazione, dove troverete la lista dei film partecipanti e il programma del festival.
Il MedFilm Festival ha una durata totale di 11 giorni, ha il via, infatti, oggi, Lunedì 9 novembre per concludersi Venerdì 20. Con l’acquisto di un solo accredito al modico prezzo di 9,90 €, si potrà avere accesso a tutti i film in concorso e non.
Le origini del MedFilm Festival
Il MedFilm Festival nasce nel 1995, in occasione del Centenario del Cinema e della Dichiarazione di Barcellona, grazie all’idea di Ginella Vocca, Presidente e fondatrice del festival.
Questo opera per la promozione del dialogo interculturale e la cooperazione commerciale tra l’Europa e i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e del Medioriente, attraverso il potente strumento del cinema.
Il MedFilm Festival ha reso fin da subito multiculturale la sua bandiera, lottando in favore della tutela dei diritti umani, combattendo il razzismo e la xenofobia e battendosi per la promozione della diffusione della cultura europea e mediterranea.
Film in gara
Il Concorso Ufficiale – Premio Amore & Psiche – presenta 8 film, i quali ci fanno vivere un vero e proprio viaggio cinematografico tra le due sponde del Mediterraneo, toccando e esplicitando aspetti cruciali della contemporaneità.
Si parte dall’emancipazione femminile nel documentario egiziano “Lift Like a Girl” che riporta la storia di giovani sollevatrici di pesi ad Alessandria; troveremo, poi, il tema dell’emergenza abitativa nella pellicola spagnola “L’Ultima Primavera”; le contraddizioni della Turchia di oggi tra speculazione edilizia e traffico di droga all’interno del film “Ghosts”; la narrazione storica nell’iracheno “Sandlines” e nell’iraniano “Careless Crime”.
Viene, inoltre, dato molto spazio ai sentimenti, basti pensare ad “Abordage”, luminoso inno all’amicizia diretto dal regista francese Guillaume Brac oppure a “The Death of Cinema and my Father too”, commovente riflessione sul cinema e sui legami familiari e infine a “Gaza Mon Amour” dove troviamo una storia d’amore nella Palestina di oggi.
Per il Concorso Cortometraggi – Premio Methexis e Premio Cervantes Roma – ci sono 21 film in competizione, provenienti da 18 Paesi dell’area euro-mediterranea e diretti da 12 registe e 10 registi.
Il programma affronta tematiche politiche e sociali, storiche e ambientali tra le più urgenti e contemporanee della nostra epoca: largo spazio al tema dell’integrazione così come a quello della manipolazione dell’informazione, o ancora quello dalla gentrificazione dei centri storici e della rimozione nascosta della memoria.
Tra i corti in Concorso, spiccano le anteprime di “Li Paradisi” di Manuel Marini (sulle dolorose conseguenze dell’epidemia di Xylella nel Salento), “Motorway 65” della video-artista greca Evi Kalogiropoulou, “Ya no duermo” della giovanissima regista spagnola Marina Palacio, “Le Bain” dell’attrice e produttrice tunisina Anissa Daoud, “Microcassette – The Smallest Cassette I’ve Ever Seen“ della coppia croata Igor Bezinović e Ivana Pipal e “Bethlehem 2001” del talento palestinese Ibrahim Handal.
