Words and Pictures è una commedia sentimentale del 2013 che porta in scena l’eterna diatriba tra immagini e parole e l’incontro/scontro di due anime in cerca di sé
Jack Marcus (Clive Owen) è un insegnante di lettere geniale e alcolizzato in un liceo esclusivo.
Dina Delsanto (Juliette Binoche) è l’ultima aggiunta del corpo docente, una talentuosa artista costretta dietro alla cattedra dall’artrite reumatoide.
Due fragilità e due talenti si incontrano e subito si scontrano: malattia psichica e malattia fisica, parole contro immagini. Words and pictures.
Quasi una guerra fratricida, essendo linguaggio verbale e linguaggio visivo due facce di una stessa medaglia: la comunicazione umana; ed essendo entrambi alla base del medium che racconta questa storia: il cinema.
I due spigolosi ed orgogliosi docenti si sfidano in un’immediata lotta, che, partendo da una sfida verbale durante una pausa dalle lezioni, va a coinvolgere in breve gli studenti dell’istituto, che si fronteggiano gli uni contro gli altri, dando vita a discussioni ed ingegnose installazioni, per stabilire la superiorità della parola sull’immagine o viceversa.
Come in Arrival, pur partendo da generi completamente differenti, ci troviamo di fronte ad una riflessione del cinema sul linguaggio umano, che non può che affascinare, anche se il ricco citazionismo del film rende i brillanti interscambi fra i personaggi godibili al 100% solo a chi dispone di una determinata cultura di base. Non che questo sia un male. Con tante commedie pecorecce che ci sono in giro, lo spettatore apprezzerà il fine umorismo e i sofisticati giochi di parole ad opera dello sceneggiatore Gerald Di Pego, che, fra gli altri, cita Walt Whitman e, con esso, L’attimo fuggente.
La sceneggiatura, in particolare i dialoghi, e quindi la parola, in effetti, sono il punto di forza di questo film, che presenta una regia alquanto eclissata, che si limita a mostrare.
Dal punto di vista prettamente visivo, quindi, non c’è niente veramente degno di nota, neanche per quanto riguarda le ambientazioni (prettamente scolastiche o domestiche).
L’unica eccezione è rappresentata dai quadri astratti della Delsanto, se non altro per una curiosità che li riguarda: le tele, infatti, sono state tutte realizzate dalla Binoche, a dimostrazione della dedizione che l’attrice di Chocolat e Il Paziente Inglese ha messo nel preparare questo ruolo.
Le prove attoriali dei due protagonisti sono entrambe degne di nota.
Pur partendo da due profili vagamente macchiettistici, sia Clive Owen che Juliette Binoche riescono a dare volto e corpo a quelle che sono le angosce esistenziali e le difficoltà fisiche dei due personaggi di Words and pictures: solitudine e alcolismo per il professor Jack Marcus, solitudine e malattia degenerativa per la Delsanto.
Sarà l’amore, infine, a fornire il linguaggio comune, oltre i particolarismi delle singole discipline, ai due disillusi professori, che riscopriranno la propria umanità, non senza difficoltà, sia nel rapporto tra di loro che in quello con gli studenti.
NB: Il film è attualmente disponibile su Rai Play