Vicky Cristina Barcelona è un film diretto da Woody Allen e uscito nelle sale nel 2008.
Una storia che è la celebrazione della passione e della sensualità mediterranee.
Presenta un cast eccezionale, ma l’attenzione viene focalizzata su tre personaggi e attori importanti: Penelope Cruz che veste i panni di Maria Helena, Javier Bardem nei panni del pittore Juan Antonio e Scarlett Johansson, nella storia: Cristina.
La nota attrice si trova quindi a collaborare con il celebre regista per la terza volta, ed è per lui una musa ispiratrice. Tant’è che vengono considerati nello star-system hollywoodiano una coppia davvero affiatata! Penelope Cruz per questa pellicola ha vinto l’Oscar come miglior attrice non protagonista ed ha trovato l’amore.
Infatti le riprese del film hanno visto sbocciare la passione tra la famosa attrice e l’intenso Javier Bardem. Poi, sposatisi nel 2012, ad oggi hanno due figli e sono la coppia più famosa all’interno del panorama cinematografico spagnolo.
Vicky e Cristina…
Il film racconta la storia di due ragazze, Viky e Cristina, migliori amiche ma completamente diverse, sia per quanto riguarda la situazione sentimentale che il temperamento: la prima, infatti, posata e tradizionalista, sta per sposarsi con un uomo rispettabile e conduce una vita regolare, mentre la seconda, molto più disinibita, è alla ricerca di nuove avventure in quanto le sue storie terminano lasciandola sempre insoddisfatta.
Durante un’estate trascorsa a Barcelona, le due incontrano il pittore Juan Antonio e ne rimangono entrambe affascinate. Un’estate che si rivelerà passionale e intrigante attraverso lo sviliuppo di due differenti triangoli: ciò provocherà le ire della gelosa ex moglie di lui, Maria Helena.
Inquietante perché Maria Helena, genio dell’arte, è però squilibrata mentalmente e quindi la sua intensità provocherà non pochi conflitti con conseguenze, però, non del tutto negative all’interno della trama.
… e Barcelona
Perché dare questo titolo?
Poiché si tratta di un gioco di contrasti: la sensualità, la passionalità, il calore, l’accoglienza delle città spagnola, i suoi piaceri della tavola, come quelli dell’arte, perché l’arte è ciò che viene maggiormente messo in risalto in questa pellicola, sono propriamente assorbiti ed espressi nelle personalità di Cristina e Juan Antonio, nonché dall’ex moglie di lui, Maria Helena, ed entrano in contrasto con l’atteggiamento più freddo e impersonale proprio di altre città, come New York – città di origine delle due protagoniste – e Londra. Qualità che vengono rese attraverso la figura algida di Vicky.
Tuttavia, guardando attentamente, c’è un gioco nel gioco, infatti luci ed ombre si trovano in ogni città ed individualità. Antitesi che è ricchezza di sguardo e di comprensione.
Vicky Cristina Barcelona: Quanto è importante la luce e perché
Il gioco di contrasti è tanto più evidente grazie all’impiego della luce, sfruttata per dare risalto ad ambientazioni e personaggi: il giallo del sole e l’intensità delle fotografie di Cristina caratterizzano il film, rendendo la pellicola calda e sensuale. La macchina fotografica è sempre nelle mani del personaggio più sfuggente, mutevole, incostante e vivo del film (nonché l’attrice da molti ritenuta la più affascinante del mondo).
Cristina si comporta come le immagini, cambia velocemente, sempre uguale, ma allo stesso tempo sempre diversa.
Vi è un’analisi del personaggio Cristina da parte del regista, in quanto la sua insoddisfazione nasce soprattutto da un sentimento di inadeguatezza, di insicurezza, che porta la ragazza a trovare modi sbagliati con cui cercare una stabilità esteriore, mentre ha la necessità di trovare fiducia in se stessa, quindi un equilibrio prima di tutto interiore.
Anche per esprimere questa difficoltà della giovane, Woody Allen utilizza il gioco di luci, anche perché chi fa le foto durante il film è proprio Cristina, che però, appunto, si considera incapace, mentre il pittore Juan Antonio la ritiene piena di talento.
Attraverso Cristina, Woody Allen immortala squarci di luce, di quotidianità e di emozioni.
La ragazza esprime attraverso le sue foto il fatto di essere viva, ricca di sogni, di sentimenti.
Ma non le rende note, le tiene per sé e solo l’intervento della coppia di artisti la spronerà a tirare fuori la sua vena artistica. Cristina influenza profondamente chi le sta attorno, apporta bellezza al mondo, ma non sa amarsi.
La luce, quindi, in opposizione anche alle zone d’ombra che caratterizzano la personalità e la vita di ognuno di noi.
Da questo punto di vista è importante analizzare anche un altro personaggio, quello di Maria Helena che, accecata dalla sua follia, arriva addirittura a voler uccidere ed alterna momenti di profonda crisi, drammatici nella loro violenza, ad altrettanto profonde riflessioni sul senso della vita e dell’amore.
Le luci e le ombre della sua mente.
“Barcelona come un gioiello al sole”
Come canta Freddy Mercury,
Barcellona, un orizzonte così incantevole,
(FREDDIE MERCURY)
Barcellona come un gioiello al sole
Per te sarò un gabbiano
che vola sopra il tuo bel mare
la città viene presentata soleggiata, intensa, calda come fosse un gioiello… dove s’intrecciano, perciò, storie di amore e di sesso, vecchie fiamme che tornano ad infuocare la vita dei protagonisti. In un mondo dove le contraddizioni sono la normalità e l’arte, in ogni sua forma, è fondamentale tanto quanto i personaggi. Come a potenziare la resa narrativa.
Rossa è la fiamma dell’amore
L’amore è spesso oggetto dell’arte, in questo film l’amore viene espresso attraverso tutte le forme, dal rosso vivo del bicchiere di vino, al rosso di due labbra che si baciano. Si baciano quelle del pittore con quelle delle tre donne. Si baciano quelle di Maria Helena e Cristina, in una scena che supera supera anche la discriminazione della malattia mentale. Ma in maniera sottile.
Rosso è il fuoco che brucia d’amore.
Vino che non simboleggia solo la passionalità e il piacere, ma inebria, confonde, accompagna i personaggi facendo vacillare quelli “sani” e alterando ancor di più la personalità di Maria Helena.
Un tripudio di piaceri e di dolori
Al di là degli intrecci amorosi, Vicky, Cristina, Barcelona estende il concetto di passione e sensualità a tutto il modo di vivere del popolo mediterraneo, ai suoi paesaggi, al bere, al mangiare, all’arte e alla musica. Dal particolare al generale, omaggiando la Spagna e la sua cultura.
Una vita, quella dei personaggi Juan Antonio e Maria Helena, vissuta intensamente e senza mezze misure, che travolge Vicky e Cristina facendo vacillare i loro punti di riferimento. Donne che tornerano nella realtà americana profondamente mutate.
Una riflessione intensa sul concetto di amore
Un film che si dedica all’analisi dell’amore, in maniera delicata, osservandone gli effetti e soprattutto i limiti.
Il film promuove il concetto che esistano più realtà, l’amore è indefinibile: fluisce e muta continuamente, perciò bisogna aprire la nostra mente alla possibilità di riconoscere amore ovunque, senza etichettare per non restringere e soffocare la potenza di un sentimento che può invece essere sempre autentico. Compreso quello tra due persone dello stesso sesso!
Un ricordo è qualcosa che hai oppure qualcosa che hai perso per sempre
L’amore in questo film sembra essere simile ad un’istantanea fotografica, resta per sempre nella mente e nel cuore, ma può durare un attimo. Un sentimento così flebile e fragile, ma soprattutto soggettivo che si focalizza e subito muta in altro. Non significa perdere qualcosa, ma saper accettare il cambiamento perché la vita è divenire.
Due amanti lacerati da profonde incomprensioni
Come canta la canzone:
” le incomprensioni sono così strane sarebbe meglio evitarle sempre e non rischiare di aver ragione che la ragione non sempre serve “
Tiromancino
I due personaggi, che prima erano sposi, vivono questa ambivalenza e il rimpianto di un amore nutrito da incomprensioni reciproche che ha distrutto i due amanti, i quali, però, restano legati per sempre.
Nonostante l’intero film si focalizzi sulla psicologia e l’evoluzione dei rapporti tra i personaggi, la descrizione più struggente è quella della relazione fra Maria Helena e Juan Antonio, perché traspare il dolore e la grande confusione che accompagna una separazione e la malattia mentale di lei.
Riflessioni intorno al film Vicky Cristina Barcelona
Per questa ambientazione così fortemente mediterranea, Woody Allen ha scelto una canzone, Barcelona di Giulia y los Tellarini, che racconta appunto la storia del doloroso addio di due amanti lacerati da profonde incomprensioni. Com’ è l’amore tra i due pittori, infuocato, pieno di vita e di colori. Vita che non è solo bellezza nel piacere ma bellezza anche nel dolore, della loro separazione e della malattia della donna, e soprattutto nella consapevolezza di un amore che non riesce a mantenersi saldo.
Un amore che ferisce, taglia, spezza gli equilibri e che a volte è manchevole di qualche ingrediente:
“senza di te tutto questo non sarebbe possibile, e sai perché? Perché tu sei l’ingrediente che manca, sei come la mezzatinta che, aggiunta alla tavolozza, rende il colore bellissimo.”
Maria Helena a Cristina
Una musica, quella di Barcelona, calda e sensuale, che accompagna lo spettatore alla scoperta di una città realistica e paesaggistica, di cui pare quasi di sentire gli odori tanto le immagini sono evocative e vivide.
Viene voglia di recarsi personalmente a visitare questi ambienti. Assaporare quei cibi, bere quel vino.
Ed immergersi in quella passione tanto sfacciata quanto sfaccettata e infine sorprendentemente profonda!
L’amore passa di bocca in bocca e viene reso manifesto in molteplici modi che, ricordando i vari scatti che precedono la scelta della migliore fotografia, ci mostrano la caducità nonché variopinta possibilità espressiva di questo sentimento.
A volte l’amore può essere come una fotografia ben fatta, ma che si perde nello scorrere della vita.
Si perde oppure la strappiamo, come l’amore di Juan Antonio e Maria Helena lacerato da conflitti, eppure indimenticabile.