Shutter Island è un film del 2009 diretto da Martin Scorsese, basato sull’omonimo romanzo di Dennis Lehane.
Shutter Island è attualmente il film che ha raggiunto le vette più alte al botteghino nella carriera di Martin Scorsese.
Nel 1954, gli agenti federali Edward ‘Teddy’ Daniels e Chuck Aule sono incaricati di recarsi a Shutter Island, per indagare sulla scomparsa della paziente Rachel Solano.

La donna è misteriosamente svanita dalla sua camera blindata nella clinica psichiatrica dell’Ashecliff Hospital, lasciando un indecifrabile biglietto.
Il dottor Jonh Cawley racconta ai detective la storia di Rachel la quale, internata dopo aver affogato e ucciso i suoi tre figli, è convinta di trovarsi ancora nella sua abitazione.
Sull’isola, inoltre, si trova il piromane che uccise la moglie di Teddy, Dolores Chanal .
Anche il criminale, tuttavia, è sparito nel nulla e il detective vuole trovarlo a tutti i costi.
La conformazione dell’isola non permette a nessuno di fuggire e l’unico posto in cui Rachel potrebbe nascondersi è il faro.
Cawley si dimostra poco incline a collaborare con i due agenti e i pazienti dell’Ashecliff cercano in tutti i modi di mettere in guardia Teddy.

In particolare, George Noyce lo invita a dimenticare la morte di sua moglie e lo persuade a non avvicinarsi al faro, rivelando che in quel luogo i dottori conducono atroci esperimenti sui pazienti.
Mentre i detective continuano le indagini, Teddy inizia a soffrire di feroci emicranie e si fida sempre meno del personale dell’ospedale.
Quando Chuck sparisce improvvisamente, l’agente Daniels ispeziona l’impervia scogliera e fa una scoperta sconcertante, che sembra confermare i suoi sospetti.
Convinto che Cawley stia mentendo, Teddy fa irruzione nel faro e trova il dottore ad attenderlo.
Ma a Shutter Island niente è come sembra…
Attenzione, major spoiler! Se continui la lettura lo fai a tuo rischio e pericolo.
La storia di Rachel è solo uno dei tanti tasselli che animano il contorto puzzle di convinzioni che albergano nella mente di Teddy, il cui vero nome è Andrew Laeddis, un folle criminale ricoverato presso l’Ashecliff Hospital, il paziente numero 67 – questo dettaglio può tornarvi utile durante la visione -, accusato di aver sparato alla moglie (una maniaca depressiva) dopo che quest’ultima ha annegato i loro tre bambini.

Edward “Teddy” Daniels e Andrew Laeddis sono la stessa persona
Nella sua mente, Teddy ha dato vita a una storia parallela nella quale lui è un eroe dell’FBI, creando Rachel Solando per affrontare il dolore e conferendo ai membri dell’ospedale un ruolo differente da quello che ricoprono nella vita reale.
In particolare, il personaggio interpretato da Mark Ruffalo altri non è che il Dr. Sheehan, mentre il protagonista crede sia la sua spalla Chuck Aule.
È il Dr. Sheehan a incoraggiare Andrew Laeddis (DiCaprio) a mettere in atto la sua illusione, nella speranza che ciò lo aiuti e lo riporti nella vita reale, ma questo gioco di ruolo ha esito negativo.
Se in un primo momento, infatti, Andrew sembra aver compreso, al mattino dà chiari segni di cedimento e lo sguardo del medico ci fa intendere chiaramente che l’unica chance del protagonista è la lobotomia.
Dubbi intorno alla scena finale di Shutter Island
Cosa accade nel finale di Shutter Island?
Il thriller si rivela, agli occhi degli spettatori, come un film astruso, labirintico e ambiguo.

Ciò che vediamo nel corso della pellicola potrebbe essere solo una proiezione della mente, una bugia perenne che solo nella scena finale ci svela la realtà dei fatti, ma lo fa con riserbo, lasciandoci in un limbo di dubbi e incertezze e con un domanda, una sola, che però potrebbe cambiare il senso all’intero film.
L’anello mancante, responsabile della mancata comprensione della scena finale di Shutter Island, risiede nella frase pronunciata dal personaggio di Leonardo DiCaprio alla fine:
Questo posto mi fa pensare […] che cosa sarebbe peggio: vivere da mostro o morire da uomo per bene?
EDWARD “TEDDY” DANIELS ALIAS ANDREW LAEDDIS
L’ultima scena del film lascia pensare anche lo spettatore, confondendolo e fornendo diverse chiavi di lettura.
Secondo alcune ipotesi, la spiegazione di Shutter Island risiede nel ritenere l’ultima parte del film – quindi le parole di Andrew – una mera elucubrazione di un individuo fuori di testa.
Secondo alcuni, però, Andrew sta solo fingendo di aver avuto una ricaduta.
Messo davanti agli atti compiuti non sopporta l’idea di ricordare ciò che ha fatto e per questo decide di fingersi pazzo e farsi lobotomizzare, in modo da sfuggire al senso di colpa.
Quale delle due versioni sembra essere più coerente?
Il punto è che non lo sa neanche il regista.
O, meglio, si è rifiutato di dare spiegazioni; il che ci lascia in bilico tra realtà e illusione.
L’atteggiamento di DiCaprio potrebbe ridursi a essere un flash momentaneo, un momento di lucidità in mezzo a innumerevoli attimi di follia.
Ma qualcosa ci dice che è molto di più.
Nella scena finale di Shutter Island il personaggio di Leonardo DiCaprio sceglie il suo destino.

Sceglie di cedere, di non lottare più, di non salvarsi, perché tutta la verità che gli viene sputata addosso è troppo pesante da sostenere.
È come se Andrew volesse farla finita, ma non ha il coraggio di togliersi la vita e così si consegna nelle mani di quei medici che si apprestano a lobotomizzarlo.
Quest’ultima ipotesi sembra la più plausibile.
Se consideriamo che Teddy non era nemmeno a conoscenza del fatto di aver ucciso la moglie, motivo che lo condurrebbe a definirsi un “mostro”, è palese che il personaggio che vediamo alla fine è identificabile come Andrew Laeddis:
vera personalità del protagonista, consapevole delle sue azioni, che si finge matto pur di dimenticare.
E se Shutter Island fosse tutto solo un sogno?
Alcune inquadrature e agganci di scena ci fanno effettivamente pensare che Shutter Island altro non sia che un sogno del protagonista, quindi nulla di ciò che vediamo potrebbe essere reale.
Magari sì, Andrew si trova in quell’ospedale sotto le cure del Dr. Sheehan, ma magari nessuno di quei medici ricorrerà al gesto estremo.
Dopotutto vediamo che alcuni uomini vestiti di bianco si avvicinano a lui cercando di non dare nell’occhio, ma non vediamo in effetti nulla di concreto.
Il personaggio interpretato da Leonardo DiCaprio si allontana e noi possiamo solo immaginare il suo destino ma non ne saremo mai certi.
Il finale rimane aperto, come la mente o quei sogni in cui non capisci se sei sveglio o stai dormendo.
Shutter Island di Martin Scorsese è volutamente ambiguo e, visto che ci è concesso scegliere, vogliamo pensare che sia meglio morire da uomo per bene.
Curiosità su Shutter Island
Lo stesso Scorsese ha dichiarato la sua attrazione per lo scritto di Lehane:
«Ciò che più mi ha attratto della storia, è stato il suo farmi riflettere su temi importanti come l’essenza dell’essere umano; mi sono interrogato molto su quanto di violento ci sia in noi, quanta di questa violenza possa essere eliminata e quale sia il debito da pagare per essa.»
Oltre al libro di Lehane, Shutter Island si arricchisce di un’ispirazione proveniente da diversi classici del cinema hollywoodiano.

Scorsese ha mostrato alcune pellicole al cast per mostrare l’atmosfera che avrebbe voluto ricreare.
Anzitutto c’è una forte influenza dell’espressionismo tedesco, da Lang al Gabinetto del Dottor Caligari di Wiene.
Ma anche Le catene della colpa di Tourneur, il thriller di Laura di Preminger, basato su uno scambio di identità, Il corridoio della paura di Fuller, col quale condivide l’ambientazione in un ospedale psichiatrico.
Vi è anche un documentario dietro Shutter Island:
Titicut Follies di Frederick Wiseman, che si è rivelato fondamentale per la riuscita del film.
L’opera ha mostrato in modo sconvolgente ad attori e tecnici le condizioni in cui versavano le cliniche psichiatriche negli anni ’50 e ’60.
Il titolo del film è un anagramma di ‘truths and lies’ (verità e bugie) e ‘truths/denials (verità/negazioni).
Mark Ruffalo si guadagnò il ruolo di Chuck Aule dopo aver spedito una lettera al regista Martin Scorsese, spiegando perché desiderasse lavorare con lui.
David Fincher era stato considerato nella rosa dei possibili registi per Shutter Island.
Non tutte le sequenze di Shutter Island sono girate nelle location previste dalla sceneggiatura.
Le scene dell’isola sono girate sull’isola Peddocks, nel Massachusetts.
Quelle nel manicomio, invece, furono girate nell’ospedale di Medfield, mentre il lager è stato riprodotto nel complesso industriale di Whittenton Mills.