Cosa c’è dopo la morte? Dove andiamo una volta terminata la nostra vita? No, tranquilli, non è una lezione di religione, sono solo le domande a cui si propone di rispondere The Good Place, facendolo in un modo tutto suo – e incredibilmente divertente -.
Quando si muore, si va nell’aldilà, che si compone di due parti: la Parte Buona – The Good Place appunto – e la Parte Cattiva. Non credo vi debba spiegare in base a che criterio un deceduto finisca nell’una piuttosto che nell’altra.
Eleonor (Kristen Bell) è morta in seguito ad un incidente ed è finita nella Parte Buona, dove incontra Michael, un angelo che si occupa di accogliere i nuovi arrivati e spiegare loro come funzionano le dinamiche del posto.
Tra le regole più divertenti c’è quella della censura sulle parolacce, che le storpia per renderle “Paradiso friendly” – ma porta sottana! – .
The Good Place: Cicloni in Paradiso
Un’altra regola, molto più importante per la trama, è che ad ogni trapassato spetta un’anima gemella. Quella di Eleonor è Chidi, un ragazzo di colore, in vita professore di filosofia all’università.
I due vivono in una casa tutta loro, modellata secondo i gusti che hanno avuto in vita, ed hanno come vicini altri due trapassati, obbligati a stare insieme in quanto anime gemelle, che si presentano come Tahani e Jason.
La prima è – o per meglio dire era – un attrice indiana all’ombra però della più famosa sorella, il secondo un giovane ventenne monaco buddista che ha fatto voto di silenzio.
Tutto normale dunque, sembrerebbe. Se non fosse che Eleonor è custode di un segreto che confessa a Chidi, mettendo in crisi la sua morale: lei non dovrebbe trovarsi lì.
In vita è stata tutt’altro che buona e propensa al prossimo, inoltre basterebbe il suo linguaggio volgare a garantirle un posto nella Parte Cattiva. Possibile dunque che le alte sfere abbiano commesso un errore?
Eleonor stravolgerà la tranquilla vita della Parte Buona, suo malgrado.
Filosofia e Divertimento, un ottimo mix
Ormai sapete che mi piace molto parlare dei personaggi di una serie tv, perché li considero l’anima pulsante dell’intero racconto e delle sit-com a maggior ragione, poiché in questo genere spesso la trama è più labile rispetto alla caratterizzazione dei suoi protagonisti.
L’assunto trova conferma solo parzialmente in The Good Place, che, da una parte invece, mi smentisce. Perché in questa serie la trama è importante tanto quanto i suoi protagonisti e riesce persino a sorprendere con colpi di scena che stravolgono il modo di concepirla.
È davvero difficile spiegarvelo senza fare spoiler, perciò dovete fidarvi. Ad ogni stagione lo scenario narrativo della serie cambia e tutto viene rivoluzionato.
Ciò che non cambia è che Eleonor sia il motore trainante del gruppo e trascini gli altri in avventure bizzarre e divertenti, condite da ragionamenti e dilemmi di tipo etico/morale, che sono solo la ciliegina sulla torta.
Divertimento e filosofia si fondono in questa serie leggera, ma al tempo stesso accattivante e non banale, decisamente consigliata.
The Good Place: Approvata!
The Good Place si compone di quattro stagioni di una quindicina circa di puntate ciascuna.
Potrebbe sembrare persino troppo breve per essere una sit-com, ma la quantità di cose che accadono ve lo faranno sembrare un lungo viaggio.
Un lungo viaggio che, tuttavia, non vi annoierà in nessuna fase e questo è un altro punto a suo favore.
Insomma, avrete di certo capito che il nostro parere è positivo, dunque non vi resta che darle un’occhiata e farci sapere in un commento cosa ne pensate voi!