Tenebre e ossa è una serie Netflix uscita nell’aprile di quest’anno (e già rinnovata per una seconda stagione), tratta dalla serie di romanzi di Leigh Bardugo ed ambientata nell’immaginario mondo dei Grisha.
I Grisha sono coloro che sanno praticare la “piccola scienza” (una sorta di alchimia) e che quindi, grazie alle loro capacità innate e alle conoscenze acquisite, riescono a manipolare e plasmare gli elementi naturali, possono controllare i battiti del cuore altrui, le tenebre o la luce.
Tenebre ed ossa, il primo libro che ha dato il nome all’intera trilogia, è un romanzo del 2012, che ha avuto il suo massimo successo grazie a video che sono diventati virali nel Booktok, l’angolo di TikTok dedicato agli amanti della lettura.
La protagonista della storia è Alina Starkov, una giovane orfana.
La ragazza sembra essere una semplice apprendista cartografa reclutata dall’esercito di Ravka, ma ben presto scopre di possedere un immenso potere in grado cambiare le sorti del suo mondo.
“Ti aspettavo da tanto tempo, Alina. Io e te cambieremo il mondo.”
Cit. Generale Kirigan
Serie TV vs. Libro
Come sempre la scelta di ricreare un universo molto amato come quello della Bardugo sul piccolo schermo è un processo rischioso, per via dei fan più accaniti che non sopportano – giustamente – di vedere la “loro” storia venire snaturata per esigenze televisive o, semplicemente, modificata secondo il gusto degli showrunner.
Questo adattamento, però, è uno dei pochi casi in cui la serie tv non modifica quasi nulla del libro da cui è tratta.
Numerosi dialoghi sono identici a quelli del romanzo e la ricostruzione di ambientazioni e costumi è molto accurata.
Il testo originale è scritto in prima persona; tutte le vicende, infatti, sono narrate dal punto di vista di Alina Starkov (interpretata nella produzione Netflix da Jessie Mei Li).
Nella serie, però, gli autori hanno cercato di dar voce a tutti i personaggi e ciò a contribuito a dare ritmo alla storia.
Tutto questo è stato fatto rimanendo il più possibile vicini al libro; infatti, anche gli eventi della serie che nel romanzo non vengono vissuti in prima persona da Alina, si svolgono fedelmente ai racconti che, nella saga, lei riceve dagli altri personaggi.
Una cosa che ha fatto storcere il naso a molti è stata, però, l’unione fra la trilogia di Tenebre e ossa e Sei di Corvi, altra duologia ambientata nel Grishaverse.
Queste due vicende nei libri sono legate solo dall’universo di riferimento, quindi vederle unite nella trasposizione ha contrariato parecchi fan dei romanzi, anche se l’interpretazione dei Corvi non ha lasciato di certo delusi.
Kaz Brekker (Freddy Carter), Inej (interpretata da Amita Suman) e Jesper (Kit Yung) sono tra i personaggi più amati della serie ed hanno contribuito a dare dinamicità alla storia.
Un’altra differenza tra libri e serie tv riguarda la caratterizzazione di Alina, che nella saga veniva presa di mira per il suo aspetto, essendo molto magra, con poche energie e cagionevole di salute.
La Alina della serie tv, invece, viene trattata in malo modo solo perchè mezza Shu (si tratta di un popolo in guerra con Ravka, il regno dove si svolge la vicenda).
C’è da dire che le ambientazioni e gli effetti speciali sono davvero ben fatti.
Ambienti e paesaggi sono molto simili ai luoghi descritti nella saga letteraria; persino la Faglia, una zona oscura e piena di mostri Volcra creata dall’Eretico Nero, traduce perfettamente in immagini la non facile idea della Bardugo.
Anche la “piccola scienza” praticata dai Grisha è rappresentata in maniera abbastanza realistica e non esagerata.
L’oscuro potere del Darkling toglie il fiato, conferendo ulteriore pathos alla serie.
Insomma, un adattamento ben fatto, tenendo conto della storia originale, nel quale, cosa più importante, la caratterizzazione di nessun personaggio è stata stravolta.
Le scene di Tenebre ed Ossa
Solitamente siamo abituati a vedere serie che interrompono molte delle scene nel momento di massima tensione, così da rendere impossibile smettere di guardare, ma in Tenebre ed Ossa avviene il contrario.
Qui ogni scena inizia e, dopo il climax, vediamo l’evento concludersi in maniera più o meno tranquilla.
Questa costruzione inusuale rende possibile godersi a pieno ogni scena, sebbene tale tecnica tolga dinamicità alla storia, dandole un ritmo più lento.
Infatti ciò che ha reso la serie più avvincente è stato l’aver unito le vicende di Sei di Corvi a quelle di Tenebre ed ossa.
Anche il romanzo di Tenebre e ossa ha un andamento abbastanza lento.
La fortuna della Bardugo è stata, a mio giudizio, proprio l’aver raccontato vicende nuove e intriganti in Sei di Corvi.
In Tenebre ed ossa anche la scrittura in prima persona non è eccellente. A volte i pensieri di Alina sono irrealistici, sembra quasi che li descriva una terza persona.
In un racconto in prima persona ci si aspetterebbe che tutto sia descritto come lo vede il personaggio a cui si è dato voce, ma, in questo caso, ci si trova davanti a pensieri ed osservazioni su particolari insignificanti, cui nessuno farebbe caso, come, per esempio, “l’aggrottare la fronte di Mal”.
Oppure ci si attenderebbe che Alina descriva il ragazzo di cui è invaghita in una determinata maniera, completamente diversa da come parla del Darkling, da cui, molte volte, sembra più spaventata che altro.
I personaggi del Grishaverse
Ogni personaggio del Grishaverse (l’universo Grisha) ha caratteristiche peculiari.
Partiamo da Mal Oretsev, interpretato nella serie da Archie Renaux, uno dei protagonisti principali di Tenebre ed ossa.
Intrepido, coraggioso e amato dalle donne, Mal è il classico ragazzo sicuro di sé, che riesce ad attrarre le persone con il suo carisma, anche se nella serie questo dettaglio non è molto evidente.
Il suo affetto per Alina lo convincerà ad andare incontro ad imprese che sembravano impossibili.
Alina è forse il personaggio meno interessante di tutta la storia, infatti lei è la classica protagonista che inizialmente rinnega i propri poteri, per poi mettere il destino del mondo davanti ai suoi stessi interessi.
La ragazza non ha pregi o difetti che la caratterizzano in modo particolare, è solo la stereotipica “prescelta”.
Kaz, nonostante non sia presente nella prima trilogia letteraria, contribuisce con i suoi Corvi (la sua banda di criminali) a rendere la narrazione dinamica.
L’alone di mistero che circonda lui ed i suoi compagni rende la serie più intrigante, non trascurando quei piccoli momenti di comicità che spezzano l’atmosfera dark del racconto.
Ora, rullo di tamburi per il nostro generale Kirigan, interpretato da un convincente Ben Barnes.
Carismatico, misterioso e potente, il Darkling è di certo uno dei personaggi più affascinanti dell’intera saga.
L’interpretazione di Ben Barnes è ottima e riesce a sopperire a qualche difetto di scrittura del suo personaggio che, altrimenti, perderebbe rispetto al romanzo.
Non a caso molti fan hanno apprezzato la sua interpretazione, non solo perchè fisicamente molto simile al Krigan dei libri, ma anche perchè è riuscito a dare al Darkling il carisma che traspare dalle pagine di Tenebre ed ossa.
È sufficiente la sua entrata in una stanza (ed il suo sguardo magnetico, abilmente sottolineato dalla regia) a richiamare l’attenzione di tutti, non importa che non stia dicendo o facendo nulla di particolare.
“I’ve been waiting for you a long time, Alina,” he said. “You and I are going to change the world.”
Cit. Darkling
Tenebre ed ossa: cosa sapere prima di vederlo
Tenebre e ossa ha riscosso e sta riscuotendo in questi mesi un buon successo sulla piattaforma, ma cosa c’è da sapere prima di vederlo?
La serie è tratta dall’omonima saga fantasy di Leigh Bardugo; essa, però, non comprende solo i libri della prima trilogia, incentrata sulle vicende di Mal, Alina e del Darkling, ma unisce anche la duologia di Sei di Corvi.
Le due saghe sono state amalgamate bene nella produzione Netflix, anche se ciò comporta inevitabili spoiler per chi, tra i fan, avesse letto solo la prima trilogia.
Quindi vale la pena vedere Tenebre ed ossa? Assolutamente sì, se siete amanti del genere fantasy.
Come in The Witcher dimenticate le trame intricate alla Game of Thrones, ma si tratta comunque di un buon prodotto di evasione, in grado di trasportarvi in magici mondi.
Il mio consiglio da lettrice della saga, è, però, quello di recuperare sia la prima trilogia che la seconda, per poter apprezzare il Grishaverse fino in fondo.