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La Notte degli Oscar premia il capolavoro di Sam Mendes “1917”

Lunedì 10 Febbraio si è svolta la cerimonia di premiazione della 92esima edizione degli Academy Awards statunitensi, una notte in cui gli ambiti premi Oscar hanno visto lo storico trionfo del talento sudcoreano Bong Joon-Ho e del suo Parasite, vincitore di ben quattro statuette (Miglior film, Miglior film internazionale, Miglior regista e Migliore sceneggiatura originale).

In una serata come detto storica – in particolar modo per la Corea del Sud – al secondo posto complessivo della classifica degli Oscar si è imposto il film 1917 del regista britannico Sam Mendes, che si è aggiudicato tre riconoscimenti delle dieci categorie in cui era candidata (Migliore fotografia, Migliori effetti speciali e Miglior sonoro).

Le tre statuette vinte da 1917 tenute dai rispettivi vincitori

Un traguardo di enorme prestigio, considerando come abbia superato anche pellicole di maestri come Martin Scorsese (a secco con The Irishman) e Quentin Tarantino (due premi per il suo Once Upon a Time in Hollywood, tra cui il Miglior attore non protagonista a Brad Pitt) oltre al pluricandidato film Joker di Todd Phillips (che su undici categorie, ottiene “solo” le statuette per Miglior attore protagonista a Joaquin Phoenix e Miglior colonna sonora alla compositrice islandese Hildur Guðnadóttir).

Ciò porta ulteriori soddisfazioni per Mendes, a poca distanza dal grandissimo successo ottenuto da 1917 in patria con i sette premi dei BAFTA  e i due Golden Globe dello scorso mese.

Dean-Charles Chapman (1917, Game of Thrones), il regista Sam Mendes e George MacKay (1917, Captain Fantastic)

Con questo film, Mendes – già vincitore dell’Oscar nel 2000 con la pellicola di culto American Beauty – lascia in ogni caso un segno indelebile con quello che probabilmente sarà uno dei capolavori cinematografici della decade appena cominciata.

Apprezzata dalla critica e sostenuta dagli ottimi risultati al botteghino (oltre 250 milioni di dollari incassati nel mondo, più del doppio rispetto alle cifre investite nella sua produzione), 1917 è infatti un’esaltante e al contempo brutale celebrazione della Settima Arte ambientata nel tragico contesto della Prima Guerra Mondiale.

Qui la Storia, quella delle fasi conclusive del conflitto, viene degnamente tributata con un racconto essenziale nel suo sviluppo narrativo e nello stesso tempo carico e solenne nel suo pathos emotivo.

George MacKay in una delle scene clue del film

Infine, elemento fondamentale del suo grande successo, confermato anche nella notte del Dolby Theatre di Hollywood, la vicenda è raccontata in un modo e vissuta con un linguaggio e delle tecniche cinematografiche totalmente coinvolgenti, al punto di non far semplicemente immedesimare il pubblico con i personaggi e l’ambiente della storia, ma di renderli parte viva e attivamente coinvolta degli stessi.

Distribuito nelle sale italiane lo scorso 23 Gennaio, il film suscita un turbine travolgente di emozioni dilanianti dal primo all’ultimo minuto della sua durata, al punto tale che entrambi gli autori della recensione su Policlic hanno voluto raccogliere le proprie esperienze e sensibilità – sotto le prospettive interconnesse della Storia e della Storia del Cinema – in un viaggio/racconto panoramico da condividere con i propri lettori.

Il tenente Leslie (Andrew Scott, a sinistra), Schofield (George MacKay, destra) e Blake (Dean-Charles Chapman, il secondo da destra) insieme ad altri soldati

Per poter cominciare, arriva dunque il momento di portare indietro le lancette dell’orologio e della Storia di oltre un secolo, fino a tornare a quel fatidico anno che cambiò per sempre le sorti del primo conflitto mondiale.

Guglielmo Vinci
Guglielmo Vincihttps://www.policlic.it/
Sono un appassionato di Cinema, cresciuto con pane, Fantasia e la videocassetta consumata di Hook - Capitano Uncino. La Storia Infinita mi ha fatto cercare di capire come combattere il Nulla e uscire dal Labyrinth a passi di Magic Dance. Ad oggi, ancora non ho trovato la chiave e resto Nel Labirinto del Fauno mentre assumo melange per cavalcare i vermoni tra le Dune di questo mondo. "Mi piace l'odore del melange di primo mattino, è profumo di vittoria". Creativamente caotico, Trekker.

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