Tratto da un musical di Broadway, Jesus Christ Superstar.
Trasposizione cinematografica scritta da Andrew Lloyd Webber e Tim Rice.
Fu il produttore Roger Stigwood a investire nell’impresa:
decise di mettere in piedi il musical – uno dei più grandi successi di Broadway – e realizzò il film (1973).
Girato da Norman Jewison in Israele con Ted Neeley (Gesù), Carl Anderson (Giuda nero) e Yvonne Elliman (Maria Maddalena).
Opera simbolo della controcultura
Un’opera simbolo della controcultura, all’epoca criticata perché quel Gesù troppo umano, intimorito dalla sua missione, affascinato dalla Maddalena, fu giudicato “scandaloso”.
Ma entrò nella storia del cinema, un film cult da vedere e rivedere.
Non un film in costume ma una reinterpretazione degli avvenimenti biblici secondo un gruppo di giovani itineranti giunti in Terra Santa, la Palestina.
Ripercorriamo quindi tutti gli episodi del Vangelo, dall’entrata trionfale in Gerusalemme, fino alla crocifissione.
Passione e Morte di Gesù Cristo.
Si articola infatti nelle seguenti tappe:
l’entrata trionfale in Gerusalemme, la cacciata dei profanatori dal tempio, la congiura dei Sommi Sacerdoti, l’ultima cena, il tradimento di Giuda, lo spergiuro di Pietro, il Signore giudicato presso il Sinedrio, Pilato condotto davanti a Erode, la Crocifissione.
Non ci sono stravolgimenti al racconto evangelico si tratta della Passione e Morte di Gesù Cristo.
Gesù è una Superstar?
La domanda chiave è se Gesù sia o meno una Superstar!?
Non è esattamente l’idea dietro il film Jesus Christ Superstar ma è ciò che traspare dal punto di vista di Giuda Escariota:
un uomo che si lascia vincere dal suo potere.
Scontro etico
Allestiti i luoghi sacri secondo le esigenze, lo scontro etico tra Gesù e Giuda è il filo conduttore dell’opera, e si consuma sul piano canoro, in un crescendo di tensione filtrata da balletti coreografati e musica rock colma di energia.
Raccontato quindi dal prima servitore e poi traditore, Giuda, il film canta, attraverso le formidabili corde vocali degli attori, le ultime settimane di vita di Gesù Cristo.
Strepitoso musical rivoluzionario.
Sontuosa e spettacolare rivisitazione degli ultimi giorni di Gesù che pur prendendo spunto dalle sacre scritture, imbocca una visione totalmente laica e hippy della storia del Salvatore.
Significato dell’Incipit
Musical interamente cantato, senza parti recitate, è un film sospeso tra realtà e finzione scenica.
L’incipit, un pullman pieno di attori, che si accinge a interpretare il musical:
è una metafora della tragedia dell’uomo costretto a vivere come se stesse su un palcoscenico, ostentando maschere pirandelliane.
Un’opera umanizzata
Un’opera epica, assolutamente originale, geniale e interamente umanizzata e vicina a quelli che erano i principi e i valori della gioventù degli anni ’70.
Gesù affronta la morte imminente come un essere umano, con dubbi e perplessità che non hanno nulla di divino.
Giuda Escariota gli ruba la scena, in quanto l’unica persona razionale e coerente, che vede il suo destino già scritto e ne soffre, perché sa già quale sarà il suo ruolo all’interno della vicenda.
Maria Maddalena, splendida creatura dalla grande femminilità, investita da una dolcezza che la sottrae al suo ruolo di prostituta redenta.
Ricco di citazioni tipiche della cultura hippie, come la fila di carrarmati nel deserto, allegoria anti-militarista e pregno di simbolismi.
La dicotomia Gesù e Giuda, rappresenta il conflitto umano e ideologico, ma quello che ne esce perdente è Gesù, perché non ha la forza e il coraggio di Giuda.
Il consueto giudizio sul bene e sul male viene qui stravolto del tutto.
Un baluardo del rock
Eccezionale dal punto di vista estetico.
Jesus Christ Superstar è di forte impatto ideologico e non può non rimanere nel cuore e nella testa della gente, soprattutto per una colonna sonora ineguagliabile, con interpretazioni di grandissima intensità emotiva, che rimarranno per sempre nell’immaginario collettivo e nella storia del cinema.
Un film inizialmente nato per essere distribuito in LP.
Poi trasformato in musical teatrale e portato sul grande schermo nel ’73, è infine diventato baluardo del rock, le cui tracce risultano oggi, come ieri, più che mai attuali:
i brani I don’t know how to love him, Gethsemane e Superstar lanciano una forte critica al nuovo Testamento.
Curiosità
Tutto il film è stato girato nello stesso ordine in cui sono accaduti gli eventi e nello stesso tempo, ossia nel giro di una sola settimana.
Gli attori sono arrivati sul set di lunedì ed il tramonto dell’ultima scena è stato ripreso durante il crepuscolo della domenica.
Rilettura accattivante e moderna
Rilettura accattivante, anticonformista e moderna di Tim Rice:
Jesus Christ Superstar è stata la prima opera rock, come da lui stesso definita, ad aver cambiato e influenzato il concetto stesso di video musicale.
Un esperimento che portò alla riflessione sia il Vaticano che la società alla quale si rivolgeva; e vista la sua natura scomoda, non passò molto tempo affinché collezionasse forti critiche denigratorie, accuse razziste e antisemite.
Eppure la determinazione di coloro che credettero nel progetto oggi ne hanno raccolto i meriti, con centinaia di repliche a teatro e in tv.
Altissimi livelli raggiunti
Gli standard altissimi di qualità raggiunti da Jesus Christ Superstar si riflettono nei suoi numeri record:
23 anni di successi, con più di 1.600 rappresentazioni, 190 artisti che si sono alternati nel cast, oltre 1milione e 700mila spettatori, quattro diverse edizioni e ancora, 12 anni consecutivi in cartellone nei Teatri italiani dal 1994 al 2006
Considerazioni finali
Si può considerare la miglior messa in scena della passione di Cristo che ci abbia dato il cinema.
Jesus Christ Superstar è un film che ci mostra Gesù come una persona comune, ricco di contraddizioni, senza quell’aura mistica che troviamo nei film citati.
Dubbioso e impaurito da quella che sarà la fine della sua missione; morire per tenere fede ai propri ideali.