Liberate la mente dai pregiudizi e lasciatevi guidare dall’immaginazione. Immergetevi in questo viaggio temporale che vi trasporterà dalla via Salaria del 2020, direttamente in un Regno del medioevo.
Il Re è morto da poco, lasciando il compito di leggere il testamento al suo avvocato-ciambellano (Max Tortora). Nelle sue ultime volontà lascia tutte le terre ai sudditi mentre le redini del regno sono affidate a suo figlio Giacomo (Stefano Fresi), quarantenne autista di autobus che non vede da trenta anni.
Dopo uno shock iniziale, Giacomo assume la carica di sovrano, dando il via, così, ad una serie di avventure buffe e irreali, tra sudditi che parlano in latino, una sorellastra che vuole detronizzarlo in ogni modo e un ciambellano ormai fuori di testa e stanco di vivere lontano dal mondo moderno.
Una commedia a metà
Il Regno è l’opera prima del giovane regista Francesco Fanuele ed è quindi comprensibile il desiderio di fare bella figura fin da subito. Per questo, intrecciati alla trama goliardica del film si ritrovano temi di grande importanza e sempre attuali come l’accoglienza verso lo straniero o l’accettazione dell’omosessualità da parte della società.
Purtroppo, il tempo a disposizione della pellicola non permette di sviluppare in toto ogni aspetto, così si resta in un limbo in cui si ride, ma a metà e si riflette, ma sempre a metà.
Insomma, non è divertente come altre commedie con Stefano Fresi – si pensi alla trilogia di “Smetto quando voglio” di Sydney Sibilla – e non è profonda come un film di Nanni Moretti.
Una visione offuscata
Volendo azzardare un’ipotesi, forse il regista ha seguito troppi consigli su come procedere con la narrazione, finendo per snaturare la sua personale visione di insieme.
La fotografia e i costumi sono a prova di pignoli e si apprezza lo sforzo di non generare conflitti cronologici con oggetti di scena fuori contesto, ma ciò non basta a decretare il successo del film.
Nemmeno il veterano Max Tortora, con la sua ottima interpretazione del ciambellano pazzo, riesce a far decollare quello che poteva essere un successo, ma che rimane su livelli medi.
Manca qualcosa, oltre alle emozioni sul volto mono-espressivo di Fotinì Peluso, co-protagonista in Sotto il sole di Riccione, nei panni di Lisa, la gelosa sorella del nuovo re.
Easter-egg
Fate attenzione ai titoli di testa, sembrano dei semplici disegni, ma svelano buona parte della trama che viene poi sviluppata nel film.