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Frida: vita e passioni di una donna non convenzionale

Il film Frida del 2002 è un ritratto della famosa pittrice messicana, Frida Khalo.

Personaggio iconico e anticonvenzionale del Novecento, autrice di alcune delle opere d’arte più conosciute e originali del panorama artistico, nonché ricordata per gli scritti profondi e stimolanti raccolti all’interno del proprio diario.

La pellicola è stata diretta da Julie Taymor e ripercorre fedelmente le tappe fondamentali della pittrice, sottolineandone il coraggio, l’ intensità e la voglia bruciante di vita.

Frida

Ripercorre, quindi, quegli avvenimenti tragici che hanno forgiato la donna nello spirito e nell’arte, che sono stati, poi, fonte di ispirazione per i suoi quadri, piccoli di dimensione ma di un’intensità visiva e di messaggio, ineguagliabile.

Impreziositi da colori vividi e ricchi di simbolismi che rendono intrigante lo svelarsi del significato intrinseco del quadro.

La pittura: un’ancora di salvezza

Per superare e sopportare tutto il dolore di cui fu portatrice Frida usò la pittura come strumento di catarsi, sfogo, superamento dei traumi. La sua arte fu per lei confidente e amica. Fu come un’ancora di salvezza.

Presente in lei già da tempo la vena artistica, ebbe la sfortunata occasione di poterla esercitare e sviscerare in seguito ad uno degli eventi più traumatici della sua vita: l’incidente del bus con il quale tornava da scuola.

Evento che le causò molteplici fratture, anche gravi, e un lungo periodo di convalescenza, che la vide costretta all’immobilizzazione e a subire diversi interventi.

Perciò, per regalarle momenti di svago, i genitori di Frida costruirono intorno al suo letto una sorta di cavalletto, le regalarono colori e tele e la spinsero a mettere in pratica il suo amore per l’arte e il disegno, che si evolse così in pittura.

Questa nuova e totalizzante passione l’aiutò anche a trasmettere il suo messaggio di coraggio e forza d’animo, tant’è che in particolare, viene ricordato di lei il suo ultimo quadro Viva la vida: succosi cocomeri si stagliano su di un cielo azzurro, vivido e limpido.

Frida. Viva la vida": una docufiction inadatta - il Dolomiti

Nonostante le molteplici e profonde ferite che la vita le aveva inflitto e le cicatrici lasciate, ancora una volta ebbe il coraggio di trasmettere speranza e amore. E questa volta per l’ultima volta, per sempre.

Amore che rivive in tante forme, quello sì per la vita e per l’arte, ma soprattutto quello per se stessa e per il suo grande amore, il pittore già affermato e più grande di lei di molti anni, Diego Rivera.

Diego Rivera: il Grande Amore della pittrice

Riviviamo, quindi, il tormento di quel sentimento travagliato, sconvolgente, irrefrenabile.

Frida esorcizza le sue emozioni anche questa volta; nei suoi scritti e nei suoi quadri c’è tutto: la passione, gli allontanamenti, le loro liti e riappacificazioni; la decisione di sposarsi una seconda volta, dopo essersi mancati così tanto da sentirsi lacerati l’uno senza l’altra.

Tra di loro c’è amore, arte, amicizia, stima reciproca, intesa mentale e fisica.

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Dolcemente cullata dalla sua natura estrosa, controversa, impetuosa Frida Khalo è stata maestra di vita, di comunicazione e di innovazione.

Nel film della Taymor la donna ci appare forte e allo stesso tempo delicata, irriverente, maliziosa, a tratti sfacciata e con un senso dell’humor così accentuato da farci sorridere con ancora maggiore intensità e parossismo di fronte ai momenti più dolorosi.

Caratteristiche che riversa nella relazione con il marito, intrisa di piccanti momenti di intimità e siparietti di simpatica leggerezza tra i due.

Marito che non è solo un marito, anzi forse è il ruolo che gli riesce “peggio”, Diego Rivera è per Frida un mecenate, colui che la indirizza, che ne conferma le capacità artistiche, che ne sviluppa il talento.

Amico, amante e compagno di vita dell’artista, lei ne amerà pregi e soprattutto difetti che la feriranno senza mai farle smettere di amarlo. Sì, un amore da film.

Una donna politica e una fervente comunista

Nel film la vediamo battersi anche in campo politico, dove diviene membro attivo del partito comunista messicano e soprattutto si pone in difesa delle donne, come fervente femminista.

Perché la condizione della donna era un tema tanto delicato quanto discusso proprio negli anni del suo operato.

Arte e cinema: Frida - QuickMuseum App

In una delle prime uscite con il futuro marito, Diego Rivera, i due si incontrano proprio ad una festa organizzata presso la sede del partito comunista di cui Rivera era leader.

Serata che culminerà nel loro primo bacio e in una loro prima – sensualissima – notte d’amore nella quale si evidenzia come Diego Rivera sia in grado di baciare la donna proprio nelle sue insicurezze e cicatrici, fisiche e intime.

Durante la festa ci viene presentata anche Guadalupe Marìn, ex moglie di Diego Rivera, che mette in guardia Frida sui comportamenti da donnaiolo dell’uomo.

Bellissime le scenografie, sia in questo che in altri momenti del film, abilmente enfatizzate dall’uso della macchina da presa e della fotografia.

Fotografia…arte che attraverso la figura di Tina Modotti, intima amica di Frida, viene celebrata nella pellicola, sottolineando l’importanza che stava assumendo proprio in quegli anni.

Tu dipingi dal cuore…è meraviglioso

Diego Rivera a Frida Kahlo.
Frida Kahlo, Io e Diego | Universy.it

Diego Rivera: l’uomo più discusso al di qua del Rio Grande

Il marito di Frida Khalo ci appare invece proprio nel suo essere già un artista affermato, scaltro, amante delle donne e della buona cucina.

Sognatore, visionario, vanitoso e rivoluzionario, tanto da venir definito pericoloso sovversivo della nazione.

I due viaggiano insieme fino a New York, definita da lei “Gringotlandia”, per una mostra a lui affidata.

The Whitney reproduced Diego Rivera's controversial office mural ...

Il loro impegno politico non verrà mai a mancare accanto all’attività artistica. Impegno politico che porterà a momenti di crisi e tensione all’interno della coppia, accompagnati da scontri anche violenti.

Frida e Diego decidono di abitare in due case diverse ma collegate da un ponte, così da poter avere ognuno il proprio spazio artistico, a sottolineare la centralità del loro mestiere nelle loro vite.

Frida Kahlo: Ospedale Henry Ford - Il Letto Volante (1932)

Proprio a New York Frida affronta un altro terribile evento della sua vita, la perdita del figlio.

L’aborto spontaneo sarà un altro degli argomenti che popoleranno la già ricca serie di quadri che la donna realizzava per sfogare le proprie emozioni e non cadere nella disperazione più profonda.

Frida e il rapporto con la famiglia di origine

Molto bello è il modo in cui viene, inoltre, raccontato il legame con la famiglia di origine.

Genitori molto presenti e attenti, non solo la incoraggiano a seguire la passione per la pittura, ma la sorreggono e consigliano in tutte le scelte importanti.

Il film si sofferma soprattutto sul rapporto con il padre, punto di riferimento per la protagonista. Molto stretto anche il rapporto con la sorella, nonostante sia coinvolta in uno dei tradimenti di Diego Rivera.

Frida Kahlo biografia, stile, pensieri, poesie, opere

L’ultimo sogno di Frida Kahlo

Riviviamo insieme alla regista tutte le fasi della vita della pittrice: percepiamo odori, colori, tradizioni di quel Messico tradito e rimpianto.

Tant’è che la pellicola termina con l’ultimo desiderio di Frida, quello di portare nel proprio paese una mostra: ci riesce con un incredibile successo internazionale, sorretta da una barella perché ormai totalmente disabile, lanciandosi parole di scherno con il marito Diego Rivera, con il quale aveva avuto un diverbio affinché non si affaticasse ad uscire di casa.

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Lei però ci voleva essere, così come era stata sempre in prima linea, per mostrare se stessa e le sue opere senza veli, senza nascondersi, con l’intento di proporre opere di vita reale, vissuta e sofferta.

Risucire ad esporre nel proprio paese fu un evento straordinario, merito della grande fama che la pittrice aveva ormai raggiunto, soprattutto dopo avere trascorso un periodo a Parigi, in Francia.

Questa lettera è una bugia. Parigi è stata buona con me. Ma senza di te niente ha senso. Tutta la furia dei nostri anni trascorsi insieme mi scorre dentro e mi lascia la certezza che ti amo più della mia stessa pelle.

Frida Kahlo a Diego Rivera

Considerazioni finali sul biopic della Taymor

Questo film affronta il trionfo di una donna libera, audace e spregiudicata, che sceglie sempre da sola come vivere, chi e cosa amare.

Ha relazioni eterosessuali così come omosessuali, tra le quali spiccano quelle con il rivoluzionario Lev Trockij e la fotografa e amica Tina Modotti.

Non si pone limiti, vive tutto con coraggio e una scintilla di follia, sfidando le convenzioni, gli usi e i costumi del tempo, regalandoci il ritratto di una donna anticonvenzionale e allo stesso tempo profondamente sensibile e brillante.

Le sue opere sono parte integranti del tessuto filmico, sono vincoli esperienziali, perni autobiografici, di cui è impensabile fare a meno. 

Frida - ¡Viva la vida! - La Settima Arte

Una pellicola che porta in scena la vita di una donna da cui trarre ispirazione e lo fa in modo elegante e discreto, nonostante l’impetuosità e grandiosità del personaggio di cui narra le vicende.

Equilibrato e fluido, il racconto si concentra sulle vicende personali e sentimentali dei protagonisti, con le opere utilizzate come personificazione degli artisti presentati: un artefizio raffinato che aiuta il film a rendere più vividi e reali gli eventi e i sentimenti.

Ciò che l'acqua mi ha dato, Frida Kahlo | Libero Emisfero

Il ritratto – al femminile – di una donna che si è concessa fino alla fine, vivendo con passione e determinazione fino all’ultimo respiro.

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