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Sherlock Holmes e l’Abominevole Sposa: nella mente di Sherlock

Sherlock Holmes e l’abominevole sposa è lo speciale di Natale della serie Sherlock, andato in onda per la prima volta il 1 gennaio 2016 sulla BBC One ed uscito sugli schermi italiani il 12 gennaio dello stesso anno.

Diretto da Douglas Mackinnon e sceneggiato da Steven Moffat e Mark Gatiss, l’Abominevole Sposa rappresenta uno degli episodi – ma si tratta di un vero e proprio film in questo caso – più intriganti della serie.

Questo speciale ambientato nel passato vede la brillante coppia formata da Sherlock Holmes e John Watson, interpretati come sempre da Benedict Cumberbatch e Martin Freeman, alle prese con un caso fuori dal normale, quasi “paranormale“.

Il palcoscenico è pronto. Il sipario si alza. Siamo pronti per iniziare.

Sherlock Holmes

Un episodio una spanna sopra agli altri, capace di catapultare lo spettatore dentro la trama, con battute pungenti e richiami ai libri di Doyle, che ci fa entrare sempre di più nell’universo del celebre detective inglese.

Un salto nel XIX secolo

Lo stile vittoriano dona ancora più fascino a L’Abominevole Sposa, le ambientazioni cupe fanno da protagoniste in molte scene e i costumi contribuiscono molto alla qualità dell’insieme.

L’episodio vede il detective alle prese con un caso singolare, una donna vestita da sposa che spara alla folla, per poi suicidarsi con un colpo alla testa.

Adesso vi chiederete: cosa ci sarà di tanto strano in un caso, pur terribile, di omicidio-suicidio?

Ovviamente nulla, se non fosse per il fatto che la stessa donna poche ore dopo il suo suicidio uccide il marito con una fucilata per poi dileguarsi.

Il caso va avanti a colpi e contraccolpi, Sherlock con l’aiuto del fidato John Watson, andrà sempre più a fondo nelle indagini, scavando, al contempo, dentro se stesso.

non esistono fantasmi in questo mondo salvo quelli che creiamo noi stessi

Sherlock Holmes

In Sherlck Holmes e l’abominevole sposa sono presenti molti dei personaggi della serie come Molly Hooper, Lestrarde e l’immancabile Mycroft.

Tutti i personaggi sono, però, diversi dal solito, sia nei modi di fare sia nell’aspetto, un esempio è proprio Mycroft che viene rappresentato pigro e sovrappeso, impegnato a spendere il suo tempo mangiando.

Sherlock Holmes e l’abominevole sposa: il caso

L’episodio è strutturato in maniera diversa rispetto agli altri della serie, le scene sono caotiche e le ambientazioni più cupe.

Sherlock Holmes e l’abominevole sposa è stato inizialmente presentato come spin-off di Sherlock, ma quest’episodio non è solo parte integrante della narrazione complessiva, fornisce anche degli spunti fodamentali per capire la mente del detective.

Dopo un riassunto delle stagioni precedenti (ossia quelle fino alla terza), l’episodio parte con il primo incontro fra Holmes e Watson, in una scena molto simile a quella iniziale della prima stagione ma ambientata nel XIX secolo.

Il caso della sposa metterà a dura prova Sherlock ed il suo fidato amico, i quali cercheranno di rimanere lucidi e di non credere alla storia del fantasma.

John è la colonna portante di questo pittoresco episodio, anche se il carattere del dottore è qui molto diverso rispetto a quello che ha nel resto della serie.

L’uomo è impacciato sulla scena del crimine e propone teorie al limite della realtà, ma quando è solo con Sherlock cambia drasticamente, diventando preciso, rigoroso e schietto.

Watson sarà più volte duro con l’amico, sputandogli in faccia verità scomode come mai prima d’ora, ma Sherlock non reagirà alle provocazioni e continuerà sempre ad indagare.

L’intento del dottore, in realtà, è quello di far capire al detective che lui è migliore di come si mostra alla gente (e di come crede di essere lui stesso), essendo una persona molto sensibile e di grande cuore.

Quella è la versione di te che presento al pubblico. Il cervello senza un cuore. La macchina calcolatrice. Scrivo tutto questo, Holmes, e i lettori se la bevono. Ma non ci credo.

John Watson

Il medico parla apertamente con l’amico in più occasioni, per esempio durante l’appostamento nel quale sperano di catturare l’assassino.

In quest’occasione John vede nell’orologio da taschino di Sherlock la foto di Irene Adler e inizia a spronarlo ad esternare le sue emozioni alla donna.

Il folle caso della sposa “fantasma” è contornato da colpi di scena che lasciano senza fiato, ma al tempo stesso Gattis e Moffat spargono briciole di pane in grado di condurre gli spettatori più attenti alla risoluzione dell’enigma.

Lo svolgersi dell’episodio è un susseguirsi di immagini e teorie, nel quale si vede spesso Sherlock in balìa dei suoi pensieri o intento a ragionare a voce alta.

Ma cos’è che rende quest’episodio così singolare, a parte l’ambientazione (a)tipica?

DID YOU MISS ME?

ATTENZIONE SPOILER!

Il caso della sposa non è altro che uno specchio di un altro caso che tormenta il detective.
Il “ritorno” della Rigoletti riprende, infatti, sotto molti aspetti la ricomparsa dell’amato/odiato Jim Moriarty.

Moriarty torna in scena tormentando Sherlock e qui i dubbi sulla veridicità di ciò che stiamo vedendo cominciano a sorgere.

Sherlock Holmes : Moriarty è morto!
James Moriarty : Non nella tua testa. Lì non morirò mai. Una volta hai descritto il tuo cervello come un disco fisso. Ebbene, fai un bel saluto al tuo virus. È così che finiremo, io e te. Sempre qui. Sempre insieme.

James Moriarty & Sherlock Holmes

Tutta la storia non è altro che l‘elaborazione di Sherlock sul ritorno di Moriarty e così per la prima volta ci ritroviamo catapultati direttamente nel palazzo mentale del detective.

Tutto quello che vediamo e sentiamo non è altro che quello che Sherlock sente e vede.

La confusione dell’episodio rappresenta, quindi, il caos che il detective ha in testa; ecco spiegati, dunque, i comportamenti insoliti degli altri personaggi e il loro modo inusuale di interagire con lui.

Nessuna delle persone intorno a Sherlock gli avrebbe mai detto determinate cose o si sarebbe comportato in una certa maniera, ma nella sua mente Sherlock pensa che gli altri lo vedano così, o si tratta di altrettanti aspetti personificati della sua complessa psiche.

Per questo Sherlock si chiude in se stesso e si butta a capofitto nel lavoro.

JOHN WATSON : DA AMICO, DA PERSONA CHE SI PREOCCUPA PER TE… CHI TI HA RESO COSÌ?

SHERLOCK : OH WATSON, NESSUNO MI HA RESO COSÌ. È TUTTA OPERA MIA.

John Watson & Sherlock Holmes

Tutto ciò che accade è legato al modo in cui Sherlock Holmes vede le cose e a come vede se stesso.

Nell’episodio il detective mette in risalto le sue doti deduttive, ma senza riuscire a reagire alle critiche di John e combattendo costantemente per esternare quelli che sono i suoi sentimenti.

Il finale è simbolico e mostra quanto Sherlock faccia affidamento su Watson e il grande affetto e stima che nutre per lui.

Sherlock Holmes e l’abominevole sposa: Sherlock e Mycroft

nel tuo caso l’isolamento equivale a rinchiuderti insieme al tuo peggior nemico

Mycroft Holmes

Mycroft è sempre stato rappresentato come freddo e distaccato, sia nei libri che nella serie, ma verso la fine dell’Abominevole sposa lo vedremo sotto una nuova luce.

L’uomo di ghiaccio“, come lo aveva definito Irene Adler, si scopre essere il classico fratello maggiore protettivo e apprensivo nei confronti del minore.

Sono già stato al tuo fianco. E sarò di nuovo al tuo fianco. Ci sarò sempre per te.

Mycorft Holmes

I fratelli Holmes, in apparenza così distaccati, si rivelano qui più uniti di quanto si potesse pensare in precedenza.

Sarà grazie a Mycroft che scopriremo i punti deboli Sherlock e quanto questi possano renderlo fragile e indifeso.

Così si iniziano a incastrare i tasselli di un puzzle, che svela in parte ciò che accadrà nella successiva stagione della serie.

Sherlock Holmes e l’abominevole sposa si prospetta, quindi, non solo come un episodio speciale tra la terza e la quarta stagione, ma come una vera e propria finestra sulla mente di Sherlock e sui rapporti con le persone a lui più vicine.

Alessia Iacobelli
Alessia Iacobelli
Inguaribile romantica, amante delle belle storie,appassionata di fantasy e musical; canticchiare a caso per strada è ormai il mio stile di vita. Sono l'esempio vivente dell'entropia.

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