La serie anime di successo Attack on Titan – Shingeki no Kyojin nel nome originale – sta per vedere la sua conclusione con la quarta ed ultima stagione, da oggi su Prime Video. Per celebrarne l’uscita vogliamo dedicare un articolo ad una delle personalità più iconiche della serie: il comandante Erwin Smith.
A lui, tanto per cominciare, si deve il merito di aver reclutato l’uomo più forte dell’umanità conosciuta. Sto parlando ovviamente del Capitano Levi, la cui storia – e reclutamento – è mostrata negli episodi OVA intitolati No Regrets, disponibili su YouTube sottotitolati .
Erwin è un pianificatore, un uomo tanto d’azione quanto di strategia. Austero e inflessibile, è il Comandante dell’esercito più esposto dell’umanità rimasta in vita dietro le mura: il Corpo di Ricerca.
Del suo passato la serie ci fa conoscere, a dire la verità, ben poco, ciò che definisce questo personaggio sono le azioni che compie durante ciò che possiamo vedere puntata dopo puntata.
Qui di seguito alcuni momenti che hanno reso epica la figura di Erwin Smith, dandoci un assaggio della sua tempra e del suo valore dentro e fuori il campo di battaglia.
Prima di proseguire nella lettura, c’è un allarme spoiler doveroso da fare. Se non hai visto le prime tre stagioni complete di Attack On Titan questo articolo non fa per te e dobbiamo salutarci qui. In caso contrario: buona lettura!
1. Erwin perde un braccio
Nella battaglia utile al recupero di Eren – portato via da Reiner e Berthold -, in conclusione della seconda stagione, come sempre è Erwin a guidare la testa dell’esercito. Sfortunatamente, però, durante la carica viene azzannato da un gigante che lo strappa dal suo cavallo e lo solleva conficcando i denti nel suo braccio.
È gelo nell’aria. Tutti i soldati si fermano e guardano, incerti se lasciarsi andare alla disperazione, insicuri su cosa sia meglio fare da lì in poi senza il proprio comandante.
A sciogliere i dubbi è lo stesso Erwin, ancora arpionato ai denti del gigante che lo sta masticando e quindi preda di un dolore lancinante che, senza la minima esitazione, urla ai suoi di avanzare e continuare la carica.
Una scena breve, ma che dà una grande idea della tempra di quest’uomo, soprattutto perché ci hanno sempre mostrato come il momento di più alta disperazione che chiunque possa raggiungere è proprio quando un gigante ti afferra e capisci di essere spacciato.
Anche soldati di grande levatura ed esperti combattenti come Mike, uno dei capitani dell’esercito, anch’egli molto forte, nella prima puntata della seconda stagione, – ricordiamo abbiano urlato disperati nell’uscire di scena trascinati dai giganti.
Ma non lui, non Erwin Smith, perché arrendersi non è nel suo vocabolario e questo fa grande gioco all’esercito dell’umanità.
La scena ci dimostra, infatti, come il nome Erwin Smith venga associato dai soldati alla speranza stessa.
2. Il Fomento del popolo
È il tramonto della prima parte della terza stagione, l’alba della missione più importante di tutte. Il corpo di ricerca è schierato e pronto a partire alla volta del Wall Maria per tentare di chiudere la breccia.
Avendo ormai ottenuto l’approvazione di una grandissima fetta del popolo dentro le mura – a seguito dell’abbattimento del Gigante Rodd Reis che minacciava la città interna al Wall Rose – la partenza dei soldati è acclamata da scroscianti applausi a scena aperta e da urla d’incitazione. Insomma, la classica folla in delirio che incoraggia i propri beniamini.
Il Corpo di Ricerca, abituato di solito ad insulti e occhiatacce severe o giudicanti da quello stesso popolo che cerca di proteggere, si è sempre mostrato freddo e distaccato, a cominciare dai suoi rappresentanti più illustri – specialmente il Capitano Levi, ma anche lo stesso Erwin – .
Tutti sono diffidenti e, per la verità, anche molto seccati da quell’improvviso entusiasmo manifestato verso di loro. Erwin, però, non è dello stesso avviso. Spiega a tutti che anche quella è una vittoria, poiché erano riusciti ad ottenere una cosa che mai avevano ottenuto prima: approvazione.
Successivamente sceglie di togliersi la maschera di inflessibile comandate per unirsi alle grida di giubilo della folla, diventando in quel momento parte di loro. Parte della popolo. Un semplice uomo che è in grado di gioire e lasciarsi andare, per altro facendo sorprendere Levi accanto a lui, di certo non abituato a vederlo così.
3. Faccia a faccia con il Gigante Corazzato
Nell’ultima missione del Generale, che senza ombra di dubbio è anche la più importante mai combattuta da quando la serie ha avuto il suo inizio, si lotta per chiudere la breccia più esterna del Wall Maria, così da riconquistare tutto lo spazio all’interno delle mura. Una breccia aperta nella prima puntata della prima stagione, la cui chiusura rappresenta la chiusura stessa di un grande arco narrativo.
Reiner, nella sua versione Gigante, corre e scala le mura fino alla cima, dove è rimasto solo Erwin ad osservare dall’alto, e lì si ferma per decidere a quale battaglia prendere parte. Oltrepassare il muro e aiutare il Gigante Bestia, oppure discenderlo nuovamente per concentrarsi sull’obiettivo Eren, opzione che, infine, sceglierà.
Il generale, nel vederlo, non pensa a mettersi in salvo, né si lascia andare allo sgomento. Regge lo sguardo del mostro con fierezza, togliendosi persino il cappuccio in un gesto quasi di sfida.
Lo fissa, senza paura, ricevendo in cambio il rispetto del proprio avversario e… quello di tutti i telespettatori.
4. Discorso finale
Siamo, infine, arrivati al momento clou.
Spenderò poche parole per descrivere quello che è stato l’ultimo incredibile discorso di Erwin Smith, invitandovi piuttosto a prenderne visione nel video che segue in calce.
Il punto è cruciale anche per la serie e il Comandante ha deciso di mettere da parte l’egoismo che in parte lo ha accompagnato fino a quel momento e abbandonare il suo ardente desiderio di arrivare fino in fondo per conoscere la verità. È pronto a morire affinché altri sopravvivano. Affinché il genere umano sopravviva.
Sa che serve un diversivo per permettere a Levi di uccidere il Gigante Bestia cogliendolo di sorpresa, ma sa, altresì, che non può chiedere a qualcun altro di sacrificarsi per lui. L’unico modo è mostrarsi per primo, altrimenti nessuno lo seguirà.
Deve ancora una volta guidare il suo esercito.
Come convincere uno stuolo di soldati appena diplomati a morire insieme a te per la salvezza dell’umanità?
Con queste parole:
In conclusione
Ciò che si può apprezzare della caraterizzazione del personaggio di Erwin Smith è il fatto che presenti sfaccettature molto sottili, cosa alquanto particolare per il protagonista un anime.
Proprio per questo suo ampio spettro di risvolti psicologici, lascia spazio a varie opinioni tra i fan, alcune addirittura antitetiche. C’è chi lo vede come un demone egoista, chi invece come un uomo devoto alla causa dell’umanità che ha sacrificato se stesso per la sua salvezza.
L’unica cosa certa è che il Comandante non è passato inosservato a nessun fan della saga.
Erwin Smith è il personaggio anime più simile ad una persona vera mai incontrato.