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Tanti auguri Leo! I migliori ruoli di Di Caprio da Scorsese a Tarantino

Tanti auguri Leonardo! Oggi il premio Oscar Leonardo Wilhelm Di Caprio compie 46 anni.

La sua è stata ed è ancora una fra le più intense carriere cinematografiche di Hollywood, anche se segnata e forse condizionata dai molti Oscar “persi per un soffio” (il biondo attore, infatti, non è riuscito a stringere fra le mani l’ambita statuetta prima di 23 anni dal suo primo lavoro e 25 film all’attivo).

Un’attesa molto lunga. Ed estenuante, se si considera che il nostro eroe ha dovuto subire un’aggressione feroce da parte di un orso grizzly (in Revenant – 2016) per ricevere l’Academy Award più volte sfiorato, ben 5, ricordiamolo, prima della vittoria nel 2016.

Il nome che mamma Irmelin scelse per il futuro attore, le fu suggerito proprio da Leonardo da Vinci durante una visita agli Uffizi di Firenze: pare che il piccolo Leo diede il suo primo calcio nella pancia della mamma mentre lei stava osservando un dipinto dell’artista toscano. Touche.

leonardo di caprio

Ripercorrere tutta la carriera di Di Caprio non è cosa semplice, non solo per la mole della filmografia, ma anche perché l’attore statunitense ha ricoperto più ruoli: dal sognatore Jack Dawson di Titanic, al Grande Gatsby; dal sadico Calvin Candie di Django all’insolito Hugh Glass di Revenant.

Ma andiamo con ordine e cerchiamo di individuare quelli che, secondo molti, sono stati i suoi film più significativi.

Arnie Grape – Buon compleanno Mr. Grape (1993)

Partiamo proprio dal primo film che gli valse la candidatura all’Oscar come Miglior Attore Non Protagonista. Buon Compleanno Mr. Grape racconta la storia del piccolo Arnie, interpretato da Di Caprio, ragazzo affetto da autismo e di suo fratello Gilbert (Johnny Depp).

Anche senza Oscar, il film di Lasse Hallsstrom valse all’attore il National Board of Review Award come Miglior Attore Non Protagonista e il Chicago Film Critics Association Award per la Miglior Rivelazione dell’anno.

Forse la pellicola non è tra quelle cosiddette indimenticabili – sebbene l’interpretazione del giovane Di Caprio sia decisamente degna di nota – ma è doveroso annoverarla perché è da qui che parte la carriera di Leo e soprattutto è da qui che inizia la rincorsa alla statuetta.

Jack Dawson – Titanic (1997)

Come dimenticare Jack Dawson aggrappato al relitto del Titanic immerso nell’acqua ghiacciata dell’Atlantico che si sacrifica per salvare la sua amata Rose?

E quanta rabbia ci ha fatto venire Kate Winslet perché forse di spazio ce n’era vicino a lei e magari avrebbe potuto salvare Jack da una morte così atroce?

Permangono gli interrogativi che da oltre 20 anni non hanno ancora trovato una risposta plausibile.

Di Caprio è ancora molto giovane quando si cala nei panni di Jack, un ruolo romantico che nel proseguo della sua carriera ha difficilmente reinterpretato, ma di sicuro Titanic è il film che ha sancito il successo del biondo attore.

Da qui, poi, non si è più fermato.

Howard Hughes – The Aviator (2004)

Facciamo un salto di qualche anno in avanti, perché significativo è il sodalizio che lega Leonardo Di Caprio al regista Martin Scorsese.

Il “banco di prova” della collaborazione fra i due è stato Gangs of New York del 2002, al quale ha fatto seguito The Aviator due anni dopo, film che è valso a Di Caprio la seconda Nomination agli Oscar, questa volta come Miglior Attore Protagonista.

In The Aviator, l’attore ci ha regalato un’intensa interpretazione di un personaggio geniale e anticonformista, quello di Howard Hughes, celebre imprenditore, regista, aviatore e produttore cinematografico statunitense.

Di Caprio ha saputo far rivivere quello che è stato un protagonista assai complesso e contraddittorio della Hollywood industry degli anni ’30 e ’40.

Teddy Daniels – Shutter Island (2010)

Un personaggio oscuro quello interpretato da Di Caprio in Shutter Island, altrettanto oscura pellicola, sempre diretta dal Maestro Scorsese.

In questo thriller/mistery Leonardo è l’agente federale Teddy Daniels, inviato insieme al collega Chuck Aule (Mark Ruffalo) sull’isola di Shutter Island, dove sono rinchiusi alcuni dei soggetti mentalmente instabili più pericolosi al mondo.

I due agenti, in particolare, devono investigare sulla misteriosa scomparsa dell’infanticida Rachel Solando.

Un racconto noir fatto di ricordi, suggestioni, angosce e paranoie, dove il volto tormentato di Di Caprio costituisce la strada maestra verso il fondo dell’abisso.

J. Edgar Hoover – J. Edgar (2011)

Altro film biografico – dopo The Aviator – per il trasformista Di Caprio.

Questa volta l’attore – diretto da Clint Eastwood – ha gli abiti e le fattezze di J. Edgar Hoover (da cui l’omonimo titolo), storico direttore generale dell’FBI, che ha lavorato per il Dipartimento della Giustizia Americano per quasi mezzo secolo (dal 1924 al 1972).

Pellicola che affronta la vita di uno degli uomini più potenti e controversi d’America, dalla sua lotta, senza esclusione di colpi a bolscevichi, radicali e gangster, alla sua presunta omosessualità e sospetta relazione con il braccio destro Clyde Tolson.

Di Caprio è in grado di calarsi completamente nel personaggio, facendone cogliere le diverse sfumature, grazie anche all’ingente trucco adoperato nelle scene da anziano.

Calvin Candie – Django Unchained (2012)

Se di vena oscura avevamo già parlato, nel film diretto da Quentin Tarantino, Di Caprio raggiunge una forma di sadismo e sarcasmo davvero impareggiabili. Certo, come ogni pellicola di Tarantino che si rispetti, ogni attore deve per forza di cose tirare fuori il peggio di sé pur di far apparire il proprio personaggio così come lo vuole Quentin: violento al punto giusto, se non oltre.

Calvin Candie non si lascia mai sfuggire l’occasione di deridere, offendere e denigrare gli schiavi neri, anzi, quando scopre che una delle sue schiave è la moglie di Django, venuto a riprendersela sotto false spoglie, Calvin architetta una vendetta sadica e terribile.

Ma anche qui, nonostante un’interpretazione davvero eccelsa secondo il nostro avviso, Leonardo rimane a bocca asciutta: niente Oscar, che invece vanno a Christoph Walz e allo stesso Tarantino per la Miglior Sceneggiatura non originale.

Jay Gatsby – Il Grande Gatsby (2013)

Un personaggio che gli calza a pennello, quello di Jay Gatsby, antieroe letterario di Francis Scott Fitzgerald.

Un “uomo che si è fatto da solo”, misterioso, brillante, come le feste che è solito dare nella sua sontuosa villa a Long Island.

Dietro lo sfarzo e le vesti di ottimo padrone di casa, in realtà, Gatsby nasconde una tristezza che nessun party o affare andato a buon fine potrà mai colmare: l’uomo, infatti, soffre ancora per la sua Daisy, la ragazza di cui si innamorò perdutamente anni prima e che fu costretto a lasciare, per partire per la Prima Guerra Mondiale.

Daisy si è, nel frattempo, sposata con Tom Buchanan, famoso giocatore di polo; fatto del quale, nel profondo, Gatsby non riesce ancora a darsi pace.

Gli eventi precipitano quando l’amico Nick Carraway fa incontrare nuovamentee i due ex amanti.

In questa rilettura moderna della celebre opera a cura di Baz Luhrmann, Di Caprio veste elegantemente i panni di Gatsby, senza nulla invidiare a Robert Redford, che interpretò il personaggio nell’omonimo film del 1974.

Jordan Belfort – The Wolf of Wall Street (2013)

Ennesimo film diretto da Martin Scorsese e interpretato da un Di Caprio in stato di grazia.
Anche in questo caso si tratta di una biografia, o meglio di un’autobiografia, essendo il film tratto dalle memorie di Jordan Belfort, imprenditore e scrittore statunitense. 

Nel 1987 Jordan inizia la sua carriera come broker a Wall Street sotto la guida dell’eccentrico Mark Hanna (Matthew McConaughey), che lo introduce al sesso promiscuo e all’assunzione di droghe di ogni tipo, per aiutare la mente a raggiungere importanti risultati.

Ben presto l’allievo supera il maestro. Ma una vita fatta di eccessi ha il suo prezzo da pagare…

Accolto positivamente dalla critica, il film ha ricevuto cinque nomination agli Oscar nelle categorie miglior film, miglior regista, miglior attore protagonista, miglior attore non protagonista e migliore sceneggiatura non originale, non vincendone, però, nessuno.

Anche in questo caso, quindi, nonostante l’ottima interpretazione di Di Caprio nelle vesti di questo broker spregiudicato e i molti che tifavano per lui, l’attore manca l’Oscar per un soffio.

Hugh Glass – Revenant (2015)

E dulcis in fundo eccola qui: la tanto agognata statuetta arriva dopo essere stato sbranato da un grizzly e lasciato a morire in una foresta del Nord Dakota.

Da abile cacciatore, il buon Hugh Glass diventa un temibile assassino alla ricerca di chi lo ha lasciato moribondo nei boschi e di chi gli ha ucciso il figlio.

Sarebbe proprio il caso di dirlo: qui Leonardo Di Caprio vince di rabbia l’Oscar come migliore attore. Una sorta di vendetta contro chi lo ha sempre ritenuto il miglior numero due di Hollywood.

Eppure c’è anche chi ha storto il naso: la critica è stata sempre divisa sulla vittoria di Di Caprio per questo film, c’è chi rimane convinto che se lo sia meritato veramente e c’è chi invece pensa che il premio gli sia stato consegnato per ricompensarlo di tutte le volte che lo avrebbe dovuto vincere e invece è rimasto con la bocca asciutta.

Vedi per esempio The Wolf of Wall Street o The Aviator, entrambi di Scorsese.

Rick Dalton – C’era una volta…a Hollywood (2019)

Menzione speciale per C’era una volta a Hoolywood, ultima fatica di Quentin Tarantino, che ha ricevuto ben 10 nomination agli Oscar di quest’anno, di cui una – neanche a dirlo – a Di Caprio come Miglior Attore Protagonista.

Se Leo non è riuscito a fare il bis, però, più fortunato è stato Brad Pitt, che ha vinto la statuetta – meritata – come Miglior Attore Non Protagonista (il suo ruolo è veramente spassoso, ndr).

Il film racconta la storia di Rick Dalton, attore di film western in declino, e della sua controfigura Cliff Booth, amici per la pelle ed entrambi in cerca di ingaggi e fortuna nella Hollywood degli anni Sessanta.

Le loro vicende si incrociano con quelle della bellissima – e sfortunata – Sharon Tate (qui interpretata da un’eterea Margot Robbie), ribaltando sullo schermo quella che è stata la triste fine della bionda attrice.

Sia Pitt che Di Caprio si contraddistinguono, in questo film, per un’evidente autoironia che, unita all’ottima fotografia, rende questa black comedy veramente godibile.

Speriamo che questa selezione dei ruoli più significativi di Leonardo Di Caprio vi sia piaciuta.
Voi ne avreste inseriti altri? Qual è il vostro film preferito con il biondo attore?
Fatecelo sapere nei commenti!

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