Dorian Gray è un film del 2009 diretto da Oliver Parker, ambientato in una gotica Londra ottocentesca, ispirato al celebre capolavoro della letteratura inglese di Oscar Wilde “Il ritratto di Dorian Gray“.
Oliver Parker non è estraneo a lavorare sui racconti di Wilde, Dorian Gray è infatti la terza trasposizione cinematografica delle opere dello scrittore – Parker è anche il regista di “un marito perfetto” e “l’importanza di chiamarsi Earnest” – .
Ottima è la scelta del cast, che vede un giovane e sensuale Ben Barnes nei panni di Dorian Gray, Colin Firth con la sua affascinante interpretazione dell’aristocratico Henry Wotton, e Ben Chaplin nelle vesti di Basil Hallward.
I costumi rispecchiano appieno i personaggi che li indossano accentuandone le peculiarità caratteriali, come per esempio gli eleganti e raffinati vestiti di Henry, la semplicità di quelli di Basil, i canditi abiti di Sybil Vane o la progressiva evoluzione di quelli di Dorian, sempre più eleganti e sofisticati.
Le atmosfere cupe ci accompagnano per tutta la durata del film, creando ambientazioni suggestive ed intriganti.
Il ritratto di Dorian Gray, tra libro e film
È sempre rischioso rivisitare capolavori come Il ritratto di Dorian Gray. Oliver Parker è riuscito in parte nel suo intento, creando un film che rispecchia le sensazioni suscitate dal libro.
La pellicola sembra divisa in due parti: un inizio abbastanza fedele al libro e un finale che va oltre gli eventi del romanzo, aggiungendo perfino personaggi come la figura di Emily Wotton, del tutto assente nel libro.
Il fratello di Sybil, inoltre, acquista particolare rilevanza nella trasposizione cinematografica rispetto al romanzo, dove è una figura molto marginale.
Ma una delle principali differenze fra le due opere è il rapporto con Sybil Vane che, mentre sul libro è un’implicita testimonianza del rapporto fra Dorian e l’arte, nel film è semplicemente un amore del tutto basato sulla bellezza della ragazza.
Dorian, affascinato dall’arte del teatro, si innamora di Sybil per il suo talento come attrice, abbandonandola subito dopo la perdita del suo talento.
Il tema principale del capolavoro di Wilde è l’estetismo, che prevede il trionfo della bellezza e della passione.
Il confronto tra vita e arte, cardine principale della storia, porterà inevitabilmente alla vittoria di quest’ultima, in quanto l’arte è eterna e non può soccombere alla vita umana così breve ed effimera.
“per riacquistare la giovinezza basta ripeterne le follie”
– Henry
L’eterna giovinezza tra vizi e peccati
Il fascino di Henry corrompe Dorian, che ammaliato dalle capacità oratorie dell’uomo rimane come assuefatto dai suoi discorsi sulla giovinezza e sulla bellezza.
Ben Barnes riesce a catturare ogni fase della corruzione dell’animo di Dorian, con espressioni sempre più irrequiete che sono una testimonianza della discesa nel baratro del giovane uomo.
Così la storia prosegue tra feste e balli che vedono Dorian protagonista di atti immorali, cedendo ai vizi, all’ira, ma sopratutto alla lussuria.
Il regista ha dato molto rilievo ai peccati carnali di Dorian, che nel libro sono descritti in modo più velato, dando dinamicità alla storia.
Il Dorian Gray descritto da Wilde tenta, ammalia, seduce e corrompe chiunque lo circondi; nella versione di Parker invece, Dorian si lascia andare ad ogni forma di piacere carnale come le droghe ed il sesso.
Cardine di tutto è la ricerca della bellezza, il protagonista prende tutto ciò che la sua giovinezza può dargli.
“tu hai le sole sue cose che vale la pena avere: bellezza e giovinezza, il mondo è tuo“.
– Henry
Henry Wotton VS Basil Hallward
Due dei principali personaggi che accompagneranno Dorian nel suo cammino sono Henry e Basil. Il primo è la voce dissoluta che spinge il ragazzo verso il suo tragico destino; Basil, invece, è come se fosse la sua coscienza.
Basil è il pittore che dipinge il ritratto di Dorian, innamorato del giovane, cerca di riportarlo alla ragione chiedendogli di non dare ascolto alle parole di Henry.
“Non devi credere a tutto ciò che Henry dice. Lui non ci crede”
– Basil
Dorian si fida di Basil a tal punto da fargli vedere il ritratto, ma l’ira e la sua anima corrotta lo porteranno ad un gesto folle nei confronti dell’amico.
La figura di Henry si contrappone a quella di Basil: cinico, narcisista e abile oratore è, inoltre, l’alter ego di Oscar Wilde.
Abile osservatore della vita predica le sue “parabole” sulla bellezza e la ricerca del piacere. Saranno le sue parole a rendere Dorian una persona spietata.
Dorian ed il dipinto
Una delle relazioni più interessanti dell’opera è quella di Dorian con il suo ritratto.
Dorian è attratto dal quadro e rimane ad osservarlo provando piacere nel vederlo mutare al posto suo, ma col passare del tempo inizierà a provare repulsione per le piaghe, le rughe che segnano il viso del suo doppio, un volto nel quale non si riconosce più.
La scelta del regista di dare vita al dipinto lascia perplessi. Questo infatti sospira e cambia espressione nel corso del film, arrivando a spaventare lo stesso Dorian.
Nella seconda parte della pellicola il ritratto diventa uno dei protagonisti, infatti è presente in quasi tutte le scene che mostrano la vita immorale di Dorian.
Il finale è completamente diverso dal libro, anche se d’effetto, e in parte stravolge ciò che Wilde voleva comunicare.
Allarme spoiler: Se non avete visto il film o letto il libro e avete intenzione di farlo, potete saltare direttamente al prossimo paragrafo!
Nel film di Parker, Dorian si pente delle sue scelte e decide di distruggere il quadro, mentre Henry dà fuoco alla casa trascinando via sua figlia. Nel romanzo di Wilde, il protagonista non prova mai sensi di colpa anche se cercherà – inutilmente – di redimersi e distruggerà il dipinto per l’orrore che prova osservandolo, sperando, così, di potersi liberare.
Dorian Gray: il manifesto dell’estetismo
Il ritratto di Dorian Gray è una di quelle storie che – letteralmente – non invecchia mai avendo sempre cose da dire.
Parla della ricerca della felicità, della paura della morte e di invecchiare.
Fa ragionare sul senso effimero della vita e sul fatto che sia proprio la sua fragilità a darle valore.
Dorian è un ragazzo vulnerabile che si lascia abbindolare dalle parole di Henry: l’estetica e le apparenze per lui diventano tutto.
La storia di Dorian può essere considerata uno specchio della società odierna, dove la ricerca della bellezza e della perfezione fisica si ritrova nelle foto sempre più ritoccate postate sui social.
” Vi assicuro che il piacere è molto diverso dalla felicità. Sapete alcune cose sono più preziose PERCHÉ non durano “
– Dorian Gray