Uno degli attori, nonché regista, sceneggiatore, doppiatore, produttore cinematografico e televisivo, più amati e premiati di sempre, Thomas Jeffrey Hanks, meglio conosciuto come Tom Hanks, oggi compie 64 anni.
Che dire? Il nostro caro Forrest ne ha fatta di strada dal 1994!
Per celebrarlo abbiamo preparato una selezione di quelli che secondo noi sono i suoi migliori film, suggerendovi, ovviamente, di recuperarli nel caso qualcuno di essi vi fosse sfuggito.
Cast Away (2000)
Film drammatico diretto da Robert Zemeckis sulla lotta per la sopravvivenza di un impiegato della FedEx che in seguito ad un incidente aereo naufraga su un’isola sperduta del Pacifico.
Per la sua interpretazione Tom Hanks ha vinto il Golden Globe nel 2001 come Miglior Attore in un Film Drammatico, mentre Wilson, il pallone da pallavolo che salva il naufrago con il conforto dato dalla sua compagnia, ha vinto il Critics’ Choice Movie Award come Miglior Oggetto Inanimato.
Durante l’anno in cui è stato distribuito il film ha incassato 430 milioni di dollari a fronte di un budget di 90 milioni.
Cast Away è stato girato in due periodi separati per dare il tempo a Tom Hanks di ingrassare, per interpretare il tipico uomo di mezz’età non proprio in forma, e poi dimagrire (25 kg) per la parte del naufrago sopravvissuto.
Salvate il Soldato Ryan (1998)
Uno dei migliori film di guerra a furor di popolo e critica, diretto da Steven Spielberg e scritto da Robert Rodat.
È stato candidato a undici Premi Oscar nel 1999 vincendone cinque: Migliore Regia a Steven Spielberg, Migliore Fotografia a Janusz Kamiński, Miglior Montaggio a Michael Kahn, Miglior Sonoro a Gary Rydstrom, Gary Summers, Andy Nelson e Ron Judkins e Miglior Montaggio Sonoro a Gary Rydstrom e Richard Hymns.
La storia è ambientata durante lo sbarco in Normandia, nel corso del quale un gruppo di soldati capitanati da John H. Miller (Tom Hanks) ha la missione speciale di trovare e riportare in patria il paracadutista James Francis Ryan, ultimo e unico sopravvissuto di quattro fratelli al fronte.
Del film sono particolarmente apprezzati i primi 20 minuti in cui, con scene intense e realistiche, anche grazie al comparto sonoro, viene mostrato lo sbarco dei soldati a Omaha Beach.
Salvate il Soldato Ryan ha avuto un successo travolgente, rilanciando il genere e guadagnando quasi 500 milioni di dollari complessivi mondiali nel 1998.
Il Miglio Verde (1999)
Dal romanzo omonimo dell’incredibilmente prolifico Stephen King, questo film drammatico con elementi di soprannaturale racconta le vicende vissute da Paul Edgecomb nel periodo in cui lavorava al braccio della morte del carcere di Cold Mountain.
La maggior parte degli eventi sono ambientati nel 1935 come ricordi di un anziano Paul che racconta la storia dopo che un film gli ha fatto tornare alla memoria l’accaduto.
Un giorno Paul e le altre guardie carcerarie ricevono l’imponente John Coffey, un alto uomo di colore con un ritardo mentale, condannato a morte per lo stupro e omicidio di due ragazze.
Col tempo John dimostra particolari abilità curative, guarendo l’infezione alle vie urinarie di Paul, resuscitando il topo da compagnia di un altro carcerato e facendo addirittura scomparire il tumore al cervello della moglie del direttore del carcere.
Tutti questi “mali” vengono espulsi dalla bocca, sotto forma di insetti neri che volano via, tranne per il tumore che viene sfruttato da John per punire un carcerato particolarmente crudele e che si viene a scoprire essere il vero colpevole dei crimini di cui è accusato.
Il giorno dell’esecuzione John, nonostante sia innocente, viene condotto lungo il “miglio verde” e ucciso. Paul sapeva della sua innocenza ma il carcerato stesso gli aveva chiesto di morire, non riuscendo più a sopportare tutta la malvagità presente nel mondo.
Il Miglio Verde ha avuto molto successo, guadagnando 290 milioni di dollari nell’anno in cui è uscito e venendo candidato a quattro Premi Oscar, dei quali però nessuno è stato vinto.
Sully (2016)
Probabilmente uno dei più bei film diretti da Clint Eastwood, basato sull’autobiografia Highest Duty: My Search for What Really Matters di Chesley “Sully” Sullenberger e Jeffrey Zaslow.
Primo film ad essere girato interamente in formato IMAX, è stato presentato al Telluride Film Festival nel 2016 e ha ricevuto recensioni molto positive ma anche alcune critiche per la rappresentazione data del National Transportation Safety Board.
La trama racconta l’eroico salvataggio delle 155 persone a bordo dell’US Airways 1549 da parte del pilota comandante Sully, il quale decide di ammarare nel fiume Hudson dopo avere perso l’utilizzo di entrambi i motori a causa di uno scontro con uno stormo di uccelli.
Nonostante l’eccezionale impresa Sully viene posto sotto inchiesta per non aver seguito il protocollo e aver causato la distruzione dell’aereo dall’ente aeronautico, ma dopo una serie di accuse e false prove smentite riesce a dimostrare la sua innocenza e il coraggio delle sue azioni.
Il film è stato riconosciuto come uno dei migliori del 2016 sia dall’American Film Institute che dal National Board of Review e l’interpretazione di Tom Hanks gli ha fatto vincere il People’s Choice Awards come Attore in un film drammatico preferito dal pubblico.
Il Codice Da Vinci (2006)
L’incredibile successo della serie di romanzi di Dan Brown, divisi tra misteri, opere d’arte e avvenimenti storici, ha portato quasi tutti i capitoli ad essere trasposti in versione cinematografica.
In questa prima trasposizione, come nelle altre, Tom Hanks interpreta Robert Langdon, professore di storia dell’arte presso l’Università di Harvard nonché stimato esperto internazionale di simbologia religiosa il quale, attraverso enigmi, misteri e indizi nascosti tra alcuni dei capolavori più importanti del mondo, porta alla luce segreti arcani mai scoperti.
Nel film il professor Langdon è il principale sospettato per l’omicidio di Jacques Saunière, curatore del Museo del Louvre di Parigi.
Vicino al corpo la polizia trova uno schema simile a quello dell’Uomo vitruviano e da qui parte una caccia al tesoro tra segreti religiosi e enigmi nascosti in famose opere d’arte che Langdon riesce a risolvere anche grazie a Sophie Neveu (Audrey Tautou), una crittologa della Polizia francese.
Insieme i due scopriranno la verità dietro il “Codice Da Vinci” in una lotta contro agenti dell’Opus Dei e rivelando il “vero santo Graal”, segreto che rischia di distruggere le fondamenta del cristianesimo.
Il Codice Da Vinci è diretto da Ron Howard ed è il quinto film per incassi del 2006 con un guadagno di 760 milioni di dollari complessivi mondiali.
Forrest Gump (1994)
«Mamma diceva sempre: la vita è uguale a una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita» (Forrest alle persone che aspettano l’autobus insieme a lui).
Il film, anche questo diretto da Robert Zemeckis, è quello che più di ogni altro ha consacrato Tom Hanks a star di primordine del cinema mondiale.
Forrest Gump è un uomo affetto da disabilità intellettiva, nato negli Stati Uniti a metà degli anni Cinquanta, che si trova, suo malgrado, ad essere partecipe di alcuni tra i più importanti avvenimenti della storia recente e di diverse imprese fuori dall’ordinario.
Dotato della sensiblità ed innocenza di un bambino, racconta la sua improbabile vita ad alcuni ascoltatori casuali, che si siedono vicino a lui sulla panchina per aspettare l’autobus.
Il film portò a casa sei statuette agli Oscar del 1995, tra cui quella per il Miglior Protagonista ad un Tom Hanks in stato di grazia, in grado di dar vita ad un personaggio commovente nella sua straordinaria semplicità.
C’è post@ per te (1998)
Commedia sentimentale scritta e diretta dalla brillante Nora Ephron, ambientata in una New York degna di Woody Allen.
In questo film, remake del classico di Ernst Lubitsch Scrivimi fermo posta (1940), Tom Hanks è Joe Fox, caustico proprietario della più importante catena di librerie della città.
A fargli da contraltare la passionale Kathleen Kelly, interpretata da Meg Ryan, che gestisce un piccolo negozio di libri per bambini a Manhattan, ereditato dalla madre.
I due, che di giorno si odiano e sono concorrenti in affari, di notte si scrivono in una chatroom anonima, finendo in poco tempo per non poter più fare a meno l’uno dell’altra.
Finchè una sera prendono coraggio e decidono finalmente di incontrarsi di persona…guai in vista?
Tom Hanks anche in questo film si conferma il solito tuttofare, che ben si adatta a qualsiasi ruolo.
The Terminal (2004)
Film assai particolare, parzialmente ispirato ad una storia vera, che racconta la vicenda di Viktor Navorski, cittadino di uno stato (immaginario) dell’Europa orientale, che si trova bloccato all’aeroporto di New York, a seguito di un colpo di stato avvenuto nel suo paese natio, mentre era in volo.
Non avendo più un passaporto valido, l’uomo si vede negato il visto d’entrata negli Stati Uniti, così come gli è impedito di far ritorno a casa per ragioni di sicurezza.
Viktor si trova, quindi, costretto a vivere per mesi all’interno dell’areoporto internazionale John Fitzgerald Kennedy, dove, non senza difficoltà, riesce a trovare una propria – seppur precaria – sistemazione.
L’istrionico Tom Hanks si cala perfettamente nel ruolo, ritrovando in parte quello sguardo confuso e incantato che era proprio di Forrest Gump, in questa fiaba aeroportuale diretta da Steven Spielberg.
Il Ponte delle Spie (2015)
Oltre ad aver ricevuto sei candidature agli Oscar del 2016 (di cui una statuetta vinta come Miglior Attore Non Protagonista da Mark Rylance), Il Ponte delle Spie ha anche vinto il David di Donatello come Miglior Film Straniero nello stesso anno.
D’altronde le premesse erano chiare: la regia è di Steven Spielberg, la sceneggiaura dei fratelli Cohen e il ruolo da protagonista è affidato all’insostituibile Tom Hanks.
Nel 1957 il pittore Rudolf Abel viene arrestato con l’accusa di essere una spia sovietica e la sua difesa viene affidata a James Donovan, affermato avvocato di Brooklyn in campo assicurativo.
Il clima da Guerra Fredda impone che il processo sia breve e dall’esito certo, ma Donovan prende il suo compito di difensore seriamente, inimicandosi il giudice, l’opinione pubblica e quasi la sua stessa famiglia.
Nel frattempo, un aereo spia americano viene abbattuto dai sovietici e il suo pilota fatto prigioniero, così la CIA decide di affidare all’avvocato un altro compito estremamente delicato…
Le atmosfere quasi hitchcockiane si alternano ad un racconto letterale dell’attualità di quegli anni, in un thriller dal ritmo calzante ispirato ad un’appassionante storia vera.
Il duo Tom Hanks (James Donovan) – Mark Rylance (Rudolf Abel) regala momenti di alto cinema e di riflessione su temi importanti e sempre attuali come la dignità umana, la potenza dei pregiudizi e l’etica professionale.
The Post (2017)
Il film narra la vicenda dei Pentagon Papers, ossia della divulgazione di 7000 pagine top secret del Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti da parte del New York Times e del Washington Post nel 1971.
Se la vera protagonista della pellicola è una sempre grintosa Meryl Streep, Tom Hanks si dimostra un’abile spalla, in grado di farle un equilibrato controcanto.
La storia è narrata dal punto di vista di Katharine Graham, divenuta proprietaria del Washington Post a seguito della morte del marito, e del direttore Ben Bradlee.
La signora Graham riuscirà a far emergere la verità riguardo l’implicazione degli Stati Uniti nella Guerra del Vietnam, nonostante l’opposizione di alcuni colleghi e degli investitori, impressionati dalla portata di un tale scandalo.
In ciò sarà sempre supportata dal direttore ed amico Ben Bradlee in un film che, similmente al Caso Spotlight, è una dichiarazione d’amore al giornalismo, in grado di ispirare vecchie e nuove generazioni.
Articolo a cura di Roberta D’Addario e Pietro Trombetta