Può ricordare un titolo spagnolo, ma Curon è invece un prodotto del tutto italiano!
Una serie tv nostrana ideata da Ezio Abbate, Ivano Fachin, Giovanni Galassi e Tommaso Matano e disponibile su Netflix dal 10 Giugno 2020 in tutti i paesi dove è presente la piattaforma.
Il titolo deriva dalla città omonima di Curon Venosta, location principale della serie, che si trova in Trentino Alto Adige e che è qui adibita a scenario di eventi alquanto tetri e inquietanti. Ebbene si, perché questa nuova serie si pone a metà tra il genere thriller e quello soprannaturale, qualcosa di già sperimentato con Luna Nera, altra produzione italiana uscita sulla piattaforma streaming sempre nel 2020.
Questa volta, però, l’ambientazione è contemporanea e i protagonisti non sono streghe ma ragazzi comuni, una coppia di fratelli di nome Mauro (Federico Russo) e Daria ( Margherita Morchio, alla sua prima apparizione), tornati con la madre Anna (Valeria Bilello) nella città altoatesina dov’è nata e dove li aspetta il padre di lei, tutt’altro che contento di quella visita a sorpresa.
Il male si manifesta quasi subito, quando Anna scompare e i due fratelli fanno di tutto per ritrovarla, confrontandosi sempre di più con segreti scomodi e oscuri riguardanti la loro stessa famiglia.
Curon Venosta: una location tra mistero e magia
Una location che si presta molto al genere, quella della cittadina di Curon Venosta, situata al confine con l’Austria e con la Svizzera, che ha una storia particolare.
La vecchia Curon infatti non esiste più. Dopo lo sconfinare del lago artificiale Resia nel 1950 che ha sommerso tutto il paese, esso è stato ricostruito a monte e l’unica testimonianza del “vecchio” che è rimasta è il campanile dell’antica chiesa, ancora eretto sopra le acque come baluardo di un’antichità che resiste nonostante tutto.
Ed è grazie a questa caratteristica che il posto si riveste d’un abito paranormale.
Quando è inverno e il lago ghiaccia è infatti possibile raggiungere a piedi il campanile, lo stesso campanile che una leggenda vuole sia stato teatro di sinfonie ripetute di campane. Nulla di strano, penserete, se non fosse che le campane della struttura sono state rimosse nel lontano 1950.
Questa serie tv sarà l’occasione per riscoprire posti meravigliosi ma poco conosciuti della nostra penisola, che racchiudono mistero e magia.
Con cosa avremo a che fare in Curon?
Rispondere a questa domanda non è semplice e in questo non ci aiuta neanche il trailer.
L’unica cosa certa è che ci immergeremo in atmosfere cupe e inquietanti. Che ci sia qualcosa di inquietante, d’altronde, lo si può evincere fin dalla locandina.
I due fratelli si tengono per mano immersi nel lago di Resia ma i loro riflessi… sembrano dirci altro. Appaiono infatti come delle ombre deformi e non congiunte, quasi come se stessero contorcendosi per scrollarsi via un qualche tipo di sofferenza.
Che sia una metafora del loro vero rapporto? Oppure del fatto che una volta entrati nella cittadina di Curon se ne esca poi cambiati?
Le nostre aspettative per questa nuova produzione Netflix Italia – la quinta dopo Suburra, Baby, Luna Nera e Summertime – sono alte.
Confidiamo che gli intrecci e gli oscuri segreti di questa famiglia possano tenerci incollati allo schermo, in quello che è un genere – il fantasy thriller – non molto frequentato nel nostro paese.
Speriamo anche che la recitazione degli attori sia all’altezza di quella che, a prima vista, sembra una trama accattivante.
E voi cosa vi aspettate da questa serie? Fatecelo sapere in un commento!
Ecco qui il trailer ufficiale: