In occasione dei 90 anni di Clint Eastwood vogliamo celebrare questa star divenuta immortale grazie alla Trilogia del Dollaro di Sergio Leone, con una selezione dei suoi migliori film.
Dato il suo passaggio da attore indimenticabile a regista di enorme talento, nella classifica abbiamo tenuto conto delle pellicole che lo vedono in uno o in entrambi i ruoli.
Buon compleanno a colui che è l’ultima grande leggenda del cinema hollywoodiano, un “uomo senza nome” e senza età!
Gli Spietati (1992)
Film western del 1992 prodotto, diretto ed interpretato da Clint Eastwood. L’attore dichiarò che sarebbe stato il suo ultimo di questo genere per paura di ripetersi o di non riuscire a trovare storie originali.
La storia racconta di un ex-pistolero, William Munny, che dopo molti anni accetta un ultimo lavoro offerto da delle prostitute per vendicare una collega e amica. Munny è costretto a “tornare in affari” dai problemi economici sorti dopo la morte della moglie che lo ha lasciato con due figli piccoli da mantenere.
Il film ha vinto quattro Premi Oscar nel 1993 di cui due a Clint Eastwood come Miglior Regia e Miglior Film. Gli Spietati è stato il terzo western a vincere l’Oscar come Miglior Film dopo I Pionieri del West e Balla coi Lupi.
Lettere da Iwo Jima (2006)
Film di guerra del 2006 diretto e co-prodotto da Clint Eastwood e interpretato da Ken Watanabe, Golden Globe nel 2007 come Miglior Film Straniero.
Il film narra la Battaglia di Iwo Jima dal punto di vista dei soldati giapponesi, essendo complementare all’altro film di Eastwood, Flags of Our Fathers, che racconta le stesse vicende dal punto di vista degli americani. Le due opere sono un omaggio del regista per i caduti di entrambi gli schieramenti.
Nonostante sia una produzione americana il film è stato girato completamente in giapponese e anche in Italia è stato distribuito solo sottotitolato, mentre nei DVD è stato aggiunto il doppiaggio.
I Ponti di Madison County (1995)
Questo film rappresenta un unicum all’interno della produzione eastwoodiana, sia per il genere – romantico – che per la decisione di assumere il punto di vista della protagonista femminile.
Nello Yowa del 1965, Robert Kincaid, fotografo del National Geographic di mezza età (intrepretato dallo stesso Eastwood), giunge in una casa in mezzo ai campi per chiedere indicazioni sui Ponti di Madison County, che deve fotografare.
Qui conosce Francesca, casalinga italiana e madre di due figli, donna dimessa e rassegnata, cui dà corpo e voce un’intensa Meryl Streep.
Complice anche l’assenza della famiglia, tra i due si instaura una profonda e sentita amicizia, che in breve sfocia in una struggente passione.
Lontano dagli “eccessi” dei mélo hollywoodiani, Eastwood racconta una storia d’amore che è ormai diventata un classico del cinema di genere e lo fa con garbo e sensibilità.
Per un Pugno di Dollari (1964)
Il primo film della Trilogia del Dollaro di Sergio Leone. Capolavoro incontrastato e simbolo del genere “spaghetti western”.
La vicenda si svolge nel paesino di San Miguel, dove due famiglie si scontrano ormai da tempo, i Rojo e i Baxter. “Joe”, un pistolero molto abile interpretato da Eastwood, si ritrova al centro di questa faida e decide di sfruttarla facendo il doppio gioco e venendo pagato da entrambi, aiutando così anche Marisol e la sua famiglia, una donna costretta ad essere l’amante di Ramón Rojo.
Clint Eastwood ha iniziato con questo film la sua leggenda grazie al successo ottenuto e nasce in questo momento il personaggio iconico de “l’uomo senza nome” che ritornerà in Per Qualche Dollaro in Più e Il Buono, il Brutto, il Cattivo, gli altri due film della Trilogia del Dollaro.
Lo Straniero Senza Nome (1973)
Il titolo italiano del film riprende il nomignolo del personaggio che ha reso famoso Clint Eastwood, mentre il titolo originale è High Plains Drifter.
Primo western che vede Estwood alla regia, datato 1973. Il genere si incrocia con il thriller dando vita ad un risultato molto particolare e alle volte criticato.
Nella cittadina di Lago ci sono tre malviventi che la fanno da padrone e che hanno ucciso lo sceriffo per fare i loro comodi. Un giorno arriva uno straniero che non si comporta esattamente da eroe ma che è molto abile negli scontri a fuoco e la città gli chiede di liberarli dei tre criminali.
Dopo una serie di dispute tra lo straniero e i cittadini, a causa del suo modo di fare i cittadini si preparano all’arrivo degli assassini dell’ex-sceriffo e giunge il momento dello scontro finale con un inaspettato colpo di scena.
Nonostante alcune critiche il film ha avuto molto successo diventando il sesto western con più incassi degli anni ’70.
C’è una strana discrepanza tra la versione originale e quella italiana del film che riguarda l’identità dello straniero. Nella versione originale una serie di allusioni fanno pensare che egli sia il fantasma dello sceriffo, mentre nella resa italiana lo straniero si rivela essere suo fratello.
Mystic River (2003)
Thriller drammatico del 2003 diretto da Clint Eastwood con Sean Penn, Tim Robbins, Kevin Bacon e Laurence Fishburne. La sceneggiatura è basata sul romanzo omonimo del 2001 di Dennis Lehane.
Tre vite che si intrecciano già dall’infanzia. Sean, Jimmy e Dave, molto amici fin da piccoli si ritrovano da adulti e le loro storie complicate si svolgono davanti ai nostri occhi.
Il destino si beffa di loro con una serie di disguidi e incomprensioni dovuti ai drammi personali di ognuno, dando vita ad un thriller ad alta densità psicologica.
Il film ha vinto due Premi Oscar nel 2004, quello come Miglior Attore Protagonista a Sean Penn e Miglior Attore non Protagonista a Tim Robbins.
Million Dollar Baby (2005)
Clint Eastwood, Hilary Swank e Morgan Freeman: terzetto d’oro per questa pellicola che ha vinto quattro Oscar nel 2005, tra cui quello per il Miglior Film.
Frankie Dunn (Eastwood) è un anziano manager di boxe che ha passato tutta la sua vita in una fatiscente palestra di periferia.
Un giorno conosce la giovane Maggie Fitzgerald (Swank), che si mantiene lavorando come cameriera, ma è decisa a diventare una boxer professionista.
Inizialmente riluttante, il cinico Dunn rimane colpito dal talento della giovane e decide di aiutarla nell’intento.
Film drammaticamente spietato sulle ingiustizie del mondo, che affronta temi importanti come la forza di un sogno, il valore dell’amicizia, la dignità umana e l’eutanasia.
Da vedere, anche se lascia, inevitabilmente, con l’amaro in bocca.
Hilary Swank è di una bravura eccezionale.
Gran Torino (2008)
Come Million Dollar Baby altro film di un Eastwood maturo, abilissimo sia di fronte che dietro alla macchina da presa.
La storia è quella di Walt Kowalski, burbero e anziano reduce della Guerra in Corea, che vive in un sobborgo multiculturale ed è da poco rimasto vedovo.
Walt ha anche un pessimo rapporto con i figli e ciò non fa altro che aumentare la sua infelicità, che sfoga con il disprezzo nei confronti del diverso, in particolare degli immigrati asiatici che popolano il suo quartiere.
L’unica soddisfazione dell’uomo è costituita da una splendida Gran Torino, che custodisce gelosamente nel suo garage.
Una sera il giovane Thao, figlio dei suoi vicini di etnia Hmong, dai quali si è sempre guardato, viene aggredito da una gang di teppisti, sconfinando nel giardino di Walt e lui mette in fuga i malviventi con il fucile, guadagnandosi la riconoscenza della famiglia.
È l’inizio di un rapporto inaspettato che sarà di reciproco beneficio per entrambi.
Pellicola drammatica dai risvolti gangster con un protagonista solo apparentemente misantropo, in grado di mischiare la suspense con l’ironia e la violenza con la tenerezza.
Uno dei migliori film di Eastwood di sempre.
Potere Assoluto (1997)
Un criminale con etica quello di cui veste i panni Clint Eastwood in questo thriller politico dal ritmo incalzante, che porta la sua firma.
Luther Whitney, ladro professionista, si introduce nella residenza di Walter Sullivan, anziano filantropo amico del Presidente degli Stati Uniti, per svuotargli il caveau.
Mentre si trova dentro alla camera blindata assiste, però, ad un fatto sconvolgente: un violento incontro sessuale tra la moglie di Sullivan e il Presidente, che termina con l’omicidio della prima ad opera delle guardie di lui.
Luther riesce ad impadronirsi di un tagliacarte con il sangue del Presidente e scappa dalla villa inseguito dai suoi uomini, diventando, così, la persona più ricercata del paese.
Clint Eastwood qui “osa”, mostrandoci un Presidente degli Stati uniti – eccellentemente interpretato da Gene Hackman – donnaiolo, sadico, meschino e senza scrupoli, disposto ad ogni bassezza pur di non incrinare il suo potere.
Molto bravi anche i comprimari Laura Linney, nei panni dell’onesta figlia di Whitney e Ed Harris, che interpreta il detective incaricato delle indagini.
Il corriere – The Mule (2018)
L’ultimo cowboy, così verrebbe da definirlo questo elegante signore, fine attore e altrettanto più fine regista, che alla rispettabile età di 88 anni decide di rimettersi in gioco con un film del genere.
Il personaggio sembra in parte richiamare il vecchio eroe reazionario di Gran Torino, solo che l’anziano floricoltore Earl Stone non è un eroe, bensì un uomo al verde che accetta di fare da corriere per un cartello messicano della droga.
Percorre, quindi, le strade del paese con il suo inseparabile pick-up, con i rimorsi di una vita dedicata al lavoro a discapito della famiglia, con la quale tenta di recuperare i rapporti tra una consegna e l’altra.
Nel frattempo la DEA indaga sul traffico di droga nell’area…
Un film che rifugge facili classificazioni – Thriller? Dramma? Road-movie? – ispirato ad una curiosa vicenda di cronaca, in grado di tenere incollati allo schermo come solo il cinema di Eastwood sa fare.
Articolo a cura di Roberta D’Addario e Pietro Trombetta