Il giovane Karl Marx è un film del regista Raoul Peck che affronta la biografia del padre dell’ideologia comunista, focalizzandosi sul periodo della giovinezza e sulla formazione del pensiero del filosofo tedesco.
Si tratta di un racconto inedito in quanto, prima di questa pellicola, nessuno aveva mai osato realizzare un biopic su una figura tanto importante quanto discussa come quella di Marx.
Le vicende sono rese il più attuali possibili, ma senza cadere nella retorica, in linea con un’interpretazione anti-idealistica della realtà, concezione alla base del materialismo storico di stampo marxista.
Per saperne di più sul pensiero del filosofo vi consigliamo la lettura dell’approfondimento su Karl Marx che trovate all’interno del nostro blog.
Alle radici del Manifesto del Partito Comunista
La vicenda ha inizio con il primo incontro fra Marx e Engels nei primi anni ’40 dell’Ottocento, coprendo gli avvenimenti da questo al 1848, anno in cui terminano la stesura del Manifesto del Partito Comunista e ne iniziano a promuovere la diffusione.
Privo di riflessioni eccessivamente “filosofiche” e di giudizi “di parte” sul pensiero politico del protagonista, il film si focalizza su come i due intellettuali abbiano maturato il sentimento di amicizia che li ha, poi, legati per tutta la vita.
Altro tema portante è l’impegno e la costanza con cui Marx ed Engels sono partiti da un ideale fino a trasformarlo in una dottrina politica, concretizzatasi in un movimento politico senza eguali.
Un rapporto intellettuale e di amicizia
Ciò che il film ci mostra sono le dinamiche storiche, sociali, culturali e politiche alla base delle idee e della relazione fra i due pensatori, giornalista squattrinato figlio di un avvocato l’uno e membro di una ricca famiglia di industriali l’altro.
Ma Raoul Peck coglie soprattutto la dimensione di vita, privata e umana, di un rapporto intellettuale destinato a cambiare la Storia.
La macchina da presa si focalizza molto sulle espressioni dei personaggi, come se volesse estrarne e renderne visibile non tanto il pensiero, quanto proprio i processi che sono alla base di questo.
Il ritratto di un Marx “diverso”
Nel calore di una fotografia leggermente sgranata, le figure dei due filosofi e dei personaggi che ruotano loro attorno – giovani mogli in primis – diventano rappresentazioni cariche di un realismo forse troppo manierista.
Il film ha comunque il grande pregio di restituire un’immagine per molti versi inedita di Karl Marx: quella di un giovane idealista e appassionato, molto diverso dal signore barbuto e accigliato che siamo abituati a vedere sui libri di storia.
Inoltre la pellicola mette in luce un retroscena fatto di impegno, sacrifici e dubbi esistenziali che hanno costellato la vita del celebre filosofo e politologo.
Un pensiero radicale e critico
Poco più che ragazzi, Karl Marx e Friedrich Engels si scoprono possessori e divulgatori di un pensiero radicale e critico di cui sono fermamente convinti.
Le difficoltà che incontrano per metterlo a fuoco e portarlo all’attenzione del mondo sono, però, enormi.
La dottrina da loro teorizzata e promulgata si scontra, infatti, sia con l’organizzazione sociale del tempo che con il pensiero tradizionalista e conservatore di gran parte degli intellettuali con i quali si confrontano.
Considerazioni finali sul film
Importante per il regista è rendere il crescendo emotivo de “Il Giovane Karl Marx” tramite una costruzione lenta e sofferta della storia, che si svela ai nostri occhi scena dopo scena.
Un’idea, quella di Marx, che è in grado di farsi linguaggio e che, dalle pagine dei libri, arriva fin dentro le fabbriche, nelle case, per le strade, fra la gente.
La stessa gente comune alla quale il messaggio in prima persona si rivolge.
L’obiettivo di Peck, a nostro avviso, non è quello di discutere la validità o meno di tale messaggio – o, cosa ancora più difficile, la sua effettiva applicabilità – quanto quello di spiegare la nascita di un’ideologia politica.
Tale spiegazione, forse un po’ troppo semplicistica, inserisce il film nel classico filone delle biografie storiche da prima serata, di intento prettamente pedagogico.
Una struttura esile che forse sarebbe potuta essere arricchita da considerazioni più critiche e un discorso più approfondito sul background dei due protagonisti.
Complessivamente un biopic che si fa vedere, se non altro perché è l’unico del suo genere.