Non chiamateli supereroi. Anzi, non chiamateli affatto, che ovunque vadano succedono cose strambe. Doom Patrol, signori! Dove le cose bizzarre sono l’ordine naturale delle cose.
Una serie targata DC Comics, la stessa di supereroi ben noti quali Superman, Batman e tutti i componenti della Justice League. Anche se questa serie sembra avere ben poco a che spartire con i big sopracitati.
L’impostazione ricorda invece più gli X-Men, con un professore – per altro sulla sedia a rotelle – che raduna e si prende cura nella sua grande villa di persone allo sbando per via dei loro poteri che non riescono a gestire.
Se l’intento era questo – ma ho più di qualche dubbio in proposito – si tratta sicuramente di un parodiare i rivali.
Ma questa serie è unica! Diversa da ogni altra del genere e presto vi sarà chiaro il perché.
Doom Patrol: Un Pò di Retroscena sulla Serie
La serie nasce come spin-off di Titans, sebbene poi segua una differente time-line e una storia tutta sua.
Nell’episodio 1×04 di Titans vediamo i membri della Doom Patrol – sebbene con qualche variazione postuma nel cast degli attori – interagire con i protagonisti, su tutti Raven e Gart, quest’ultimo addirittura inizialmente fa parte proprio della squadra di soggetti del professore.
Che sia stato fatto per dare un po’ di rilievo a Cyborg, membro dei Titans per quanto riguarda i fumetti ma che nella serie targata Netflix non ha trovato ancora spazio?
E a proposito di questo, ci troviamo di fronte ad una cosa nuova quanto particolare: Netflix e Prime Video si sono strette la mano, creando un ponte di continuità tra di loro grazie a queste due serie, dato che Doom Patrol è originale Prime Video e Titans originale Netflix.
Oltre questo, la serie sancisce il ritorno sulle scene di Brendan Fraiser, volto noto al grande pubblico per aver interpretato il protagonista nella trilogia di successo La Mummia (1999-2008), ma anche per il piccolo ma molto significativo ruolo che ha avuto in Scrubs, dove interpretava per qualche puntata (1×22; 1×23, 3×14) il fratello di Jordan, grande amico di Perry Cox.
L’attore statunitense infatti dagli inizi del 2018 aveva rifiutato ogni proposta di contratto per concentrarsi sulla causa da lui stesso indetta ai danni dell’ex presidente Philip Berk dell’ Hollywood Foreign Press Association con l’accusa di violenze sessuali ai suoi danni.
Dato il grande successo della prima stagione di Doom Patrol, sembra esserne già pronta una seconda che uscirà in questo 2020.
Cosa c’è di nuovo?
Beh, praticamente tutto! Questa non è la classica storia di supereroi perché sostanzialmente nessuno di loro è tale. Non basta il fatto di avere un potere – oppure 64 come nel caso di Jane – per rendere qualcuno un supereroe.
Anche perché nessuno di loro sembra avere lo spirito giusto per esserlo, molto più concentrati su se stessi che sul prossimo. Tutti ad esclusione di Cyrborg, che un eroe già lo è e per questo spesso viene preso in giro dai compagni.
Il tema principale è la ricerca di una tranquillità che i soggetti del dottor Chief non potranno mai avere per via del loro aspetto grottesco e del loro passato che torna a perseguitarli. Dunque quando l’unico che sembra dare loro l’illusione di poter vivere tranquilli viene rapito – proprio Chief – inizia il loro “viaggio” per ritrovarlo.
Viaggio fatto di mille disavventure, una più stramba e insensata dell’altra. Sul serio, siamo a livelli tali di “che cosa sto vedendo?” che Dirk Gently ha per ora perso il primato.
Perché si, se vedrete questa serie vi capiterà di assistere ad un uomo in mutande leopardate che contraendo un muscolo del suo collo farà venire un’intera strada. Letteralmente, dato che la strada è senziente ed ha anche un nome. Lei e tutte le persone che in quel momento si trovavano ad attraversarla, tranne una, ma solo perché di lui si è salvato unicamente il cervello mentre il corpo è interamente un involucro di metallo e non può sentire piacere.
Oppure vedrete delle chiappe mannare che si avventano su dei ricercatori, liberate in un laboratorio segreto.
Vi ho citato solo due episodi, ma non voglio che pensiate che sia volgare o che si vota alla comicità più spicciola. In Doom Patrol in verità ogni cosa è ben bilanciata e ben si combina con le altre.
Fa ridere ma fa anche empatizzare con i protagonisti, alternando i momenti delle loro storie più seri a quelli spensierati e divertenti.
Alterna il classico tema dei supereroi ad atmosfere noir e da film drammatico. Unico filo conduttore il sostrato di assurdo che lega le vicende ma che tiene viva l’attenzione nello spettatore.
Alla domanda “Cosa potrebbe accadere ora?” è quasi impossibile dare una risposta.
Il Nemico che ci racconta la storia
Attenzione! Perché siamo arrivati all’elemento più rivoluzionario di questa serie, quello che mi ha fatto letteralmente spalancare la bocca di fronte alla genialità della cosa.
Il narratore è il cattivo.
Certo, non una cosa così rivoluzionaria, penserete. Ma forse cambierete idea quando vi spiegherò che la storia non è narrata dal futuro, quando gli eventi sono già accaduti, ne da un luogo e un tempo differenti e perciò allo stesso tempo indifferenti dalla vicende. No, la storia è narrata mentre si svolge!
E dunque letteralmente: il cattivo è il narratore, un uomo che racconta le vicende dei suoi antagonisti e con la sola forza della narrazione, cambia le regole del mondo e della storia.
Se la voce del narratore fuori campo per esempio racconta che qualcuno incontra d’improvviso una capra, una capra spunterà di fronte a quel qualcuno!
Agisce contemporaneamente dentro e fuori dalla serie. Quarta parete, questa sconosciuta.
E’ letteralmente una sfida contro Dio quella che i membri della Doom Patrol devono affrontare. Come si sconfiggere un essere con simili poteri?
Alla sua voce sono affidati anche i riassunti e il mio consiglio è quello di non saltarli mai. Sentire come parla delle vicende e come apostrofa i suoi avversari è davvero divertente.
E’ il cattivo, è vero, ma è impossibile non prenderlo in simpatia e lasciarsi travolgere dalla comicità della cosa.
Sicuramente l’elemento in più, a mio parere, che eleva il prodotto ad un grande prodotto.
Conclusioni
A chi consigliare Doom Patrol? Sono davvero indeciso!
Direi a tutti, proprio perché il genere è poco definito può piacere anche a chi non mastica bene un’altra ennesima storia di supereroi.
E poi davvero, vedrete cose che in nessun’altra serie tv o film vedrete mai!
Io aspetto con ansia la seconda stagione.