Per quanto mi sia piaciuta la prima stagione di 13 Reasons Why, allo stesso modo non mi è piaciuta per nulla la seconda. A mio parere in 13 Reasons Why 2 è stato rovinato gran parte di quello che di buono era stato fatto nella precedente ed ora vi andrò ad elencare i motivi che mi spingono a dire questo.
Se non avete ancora visto la serie e avete intenzione di farlo, innanzitutto non fatelo – Scherzo! Volevo essere un po’ cattivo – e secondo poi non proseguite oltre nella lettura dell’articolo, poiché saranno presenti sostanziali spoiler.
Primo Motivo – Senza più soggetto
Nella seconda stagione siamo fuori linee guida. Non c’è più un libro a cui far rifermento e prendere a soggetto come nel caso di Tredici di Jay Asher, su cui si era calcata la prima stagione.
Questo perché non è mai esistito nei progetti dell’autore – e forse anche dei registi all’alba della prima stagione – un seguito per 13 Reasons Why.
La serie ha riscosso così tanto successo che sono stati i fan a mobilitarsi e a richiedere a gran voce che fossero riservate loro altre puntate e ovviamente Brian Yorkey non si è fatto pregare più di tanto.
Gli autori sono costretti dunque ad andare “a braccio” e questo non necessariamente è da considerarsi un male ma di sicuro costituisce un incognita. Perché non sempre un bravo adattatore o un bravo sceneggiatore si rivela poi un bravo scrittore di trame.
E’ il caso – se si vuole a tutti i costi lanciare una frecciatina, e si vuole – dei registi del Trono di Spade nelle ultime stagioni, privati del soggetto dei libri di Martin.
Secondo Motivo – Mancanza di contenuti
Privati del grandissimo punto di trama costituito dalle cassette e più in senso lato dal fresco suicidio di Hannah, la serie rischiava di non avere tematiche altrettanto potenti a cui aggrapparsi.
Il rischio, poi in parte divenuto realtà, era quello di trasformare la serie in un puro teen drama, dove dunque ad essere protagonisti fossero gli intrecci amorosi dei protagonisti, i loro sentimenti di odio, di rabbia e disprezzo reciproco.
Tredici però non è mai stato questo. Gli scopi erano ben altri e nella prima stagione è chiaro a tutti.
Terzo Motivo – Il rapporto di Clay e Skie
Il motivo due ci porta inevitabilmente al motivo tre.
Personalmente avevo apprezzato molto come si era conclusa la prima stagione di 13 Reasons Why, con Clay che avvicinava Skie, in un certo senso rendendola parte del gruppo.
Questo ci dimostrava che Clay, oltre la rabbia e l’odio per Bryce, aveva davvero capito la lezione impartita da Hannah e voleva cercare di essere amico di Skie per non permettere a lei di poter sviluppare pensieri simili a quelli di Hannah. Era bello, insomma, che volesse salvarla da se stessa.
Tutto questo però se la premessa è quella che non vi fosse alla base un interesse amoroso che di fatto non c’era e non aveva modo di esistere, in quanto il ragazzo era ancora perdutamente innamorato di Hannah.
E invece eccoci qui: seconda stagione, Clay e Skie stanno insieme come fidanzati!
Era la soluzione più facile e più appetibile per i fan, ma che io speravo non prendessero mai in considerazione.
Perché allora metto in dubbio quanto prima detto. Clay ha avvicinato Skie perché provava qualcosa per lei?
Quarto Motivo – Come si sopravvive ad uno sparo in testa?
Qualcosa che rovina molto, a mio parere, è la presenza di Alex nel cast di questa seconda stagione di 13 Reasons Why 2.
Non perché non abbia voluto rivedere il personaggio, tutt’altro, era uno di quelli che più avevo apprezzato nella prima stagione perché straziato effettivamente dai sensi di colpa, sembra essere l’unico a non voler insabbiare la vicenda ma dimostrarsi pronto a pagarne le conseguenze.
E le conseguenze che sceglie di subire sono le più alte possibili, ricalcando in un parallelismo karmico proprio la scia di Hannah.
Non riuscendo più a sopportare la condizione e i sensi di colpa, il giovane decide di spararsi in testa.
Nonostante questo però lo vediamo sopravvivere in questa nuova serie senza neppure una vistosa cicatrice che dovrà portarsi a vita o bendature permanenti. Cammina con il solo uso di un bastone.
No, non siamo in un film Marvel, nella vita reale per quanto ti possa sbagliare nello spararti a due centimetri dalla testa – e già questo dovrebbe essere fantascienza – qualche conseguenza che sia più di una perdita di memoria dovrebbe esserci.
E’ illogico secondo me ingannare così la morte quando le hai dato un grandissimo valore nel corso delle puntate precedenti. Alex sarebbe dovuto morire.
Quinto Motivo – La storia d’amore tra Hannah e Zack
Lo stupro di Bryce ai danni della ragazza aveva avuto un fortissimo impatto emotivo anche perché per quest’ultima era la sua prima volta e Hannah, abbiamo imparato a conoscerla, era una tipa romantica che con tutta probabilità investiva di un grande significato questo evento, che l’altro le ha strappato senza alcun ritegno.
Tutto ciò a quanto pare non era vero, perché lei la verginità l’aveva persa con Zack ben prima di quella festa e ben oltre l’episodio delle lettere che questo le sottraeva.
Dai racconti di Zack in tribunale, Hannah era felice con lui e viceversa, dunque tutto fa pensare che quello screzio – il fatto che Zack le nascondesse le lettere per farla sentire sola e ignorata – sia stato perdonato, acqua passata, e questo va in netto e imperdonabile contrasto con quanto ci è stato mostrato nella prima stagione.
Com’è possibile, mi chiedo io, che nella cassetta di Zack ci sia finito l’episodio delle lettere dopo tutto quello che è successo in conseguenza tra di loro? Come può essere stato QUELLO uno dei motivi che ha spinto Hannah al suicidio?
A mio parere questo retroscena è servito solo per alzare l’opinione dei telespettatori nei confronti di Zack, che ora appare tutto sommato meno colpevole.
Ma non serviva assolutamente! In molti si erano già accorti del buono che albergava in lui nonostante tutto.
E’ forse nuovamente lo spirito del teen drama che aleggia e richiede necessariamente delle love story tra teenagers per sopravvivere?
Sesto Motivo – Il fantasma di Hannah
Ecco il peccato più grave! L’ultima cassetta da dedicare agli errori di 13 Reasons Why 2.
La cosa che in molti si aspettavano, me compreso, ma che speravano di non dover vedere mai.
Clay è ancora molto scosso dalla dipartita della sua innamorata e ciò lo porta a vederla ancora come spirito intangibile con cui solo lui può interagire.
Un elemento questo, del tutto fuori contesto per la serie in questione che non ci ha mai abituato a vedere cose soprannaturali o espletazioni tangibili delle menti dei personaggi.
Che in qualche modo sia poetico il fatto che Clay lotti contro se stesso, lottando allo stesso tempo contro di Hannah, combattuto costantemente tra la rabbia nei suoi confronti e l’amore che ancora prova è apprezzabile per certi versi, ma non basta a giustificare una cosa che poteva essere benissimo evitata e mostrata in molti altri modi che sarebbero rimasti fedeli alla coerenza narrativa.
Ci teniamo per buona solo la partecipazione di Hannah (Katerine Landford) nel cast, che fa sempre piacere.
Conclusioni
E’ vero, nel titolo vi avevo promesso tredici motivi, eppure qui mi fermo.
Non perché non possa trovarne degli altri – sono sicuro che qualcosa uscirà fuori se cerco bene – ma solo perché questi sono i più importanti e decisivi per quanto riguarda la controtendenza nei rispetti della prima stagione. Cercarne altri sarebbe una forzatura, unicamente per raggiungere l’obiettivo.
E non vorrei fare lo stesso errore del regista.
Mi vestirò d’acido in questo finale per accusarlo di aver forzato le cose solamente per acconsentire al desiderio dei fan di proseguire la serie.
13 Reasons Why era una bella serie che tuttavia doveva rimanere a quota una stagione. Era autoconclusiva, era soddisfacente.
Era perfetta.