Ormai pratica diffusa di alcuni registi è quella di fare un cameo nei propri film. Capostipite di ciò fu Alfred Hitchcock, maestro del giallo e della suspance, ma la tradizione è stata continuata ai giorni nostri anche da Stan Lee, presente in quasi tutti i film prodotti dalla Marvel nell’ambito supereroi, anche postumi alla sua morte.
Non ha fatto eccezione M. Night Shyamalan, regista classe 1970, indiano naturalizzato statunitense, che dei suoi film spesso è regista, sceneggiatore e per l’appunto anche attore.
Mai da protagonista, sia chiaro, neppure parti rilevanti, solo piccoli cameo che appaiono come una firma, una piccola impronta della mano dell’essere che sta dietro a tutta la baracca.
Una finestra da cui il regista si affaccia quasi come a voler controllare l’operato che sta dirigendo.
Abbiamo raccolto qui per voi alcuni dei suoi cameo più importanti.
Lo avevate riconosciuto in tutte le scene?
Il Sesto Senso – The Six Sense
Agli albori del suo successo c’è un film che noi tutti ricordiamo o di cui abbiamo sentito parlare almeno una volta nella vita: Il Sesto Senso, la famosa pellicola dove c’è il bambino che “vede la gente morta” e che consacrò il talento di Shyamalan mostrandolo al grande pubblico.
In questo film, il regista non manca di fare la sua comparsa e lo vediamo nei panni di uno dei dottori che visitano il protagonista, un giovanissimo Haley Joel Osment nel ruolo di Cole, quando ancora si tenta di spiegare clinicamente il suo…potere.
Unbreakable – il predestinato
Bruce Willis veste i panni dell’uomo più resistente del pianeta, tale David Dunn.
Grazie ai suoi poteri riesce a capire se una persona ha commesso o commetterà crimini solamente avendo un contatto con lei.
E’ il caso dello spacciatore allo stadio, che Bruce/David intercetta e allontana prima di permettergli di entrare.
Indovinate chi interpreta il piccolo ruolo dello spacciatore? Esattamente, ancora il nostro Shyamalan!
Beh, non era difficile indovinare. Questo articolo è su di lui!
Signs
Al contrario del maestro del thriller Hitchcock, che nei suoi lungometraggi si limitava ad apparizioni fugaci e di sfondo, Night Shyamalan si concede più spazio e a volte addirittura personaggi significativi. Il tutto sempre e ovviamente per una sola scena con poche battute.
E’ il caso di Signs, dove l’indiano interpreta un uomo che se vogliamo è stato un po’ il motore di tutto, colui che ha investito da ubriaco la moglie del pastore protestante Graham (Mel Gibson) uccidendola sul colpo e facendo sì che quest’ultimo perdesse la fede.
Vediamo i due personaggi a colloquio nel momento in cui Night decide di lasciare la contea e passa a dare un ultimo saluto e un ultimo “mi dispiace” a Mel.
The Village
In questo film del 2004, la comparsa del regista è molto più simile ai camei del già citato Hitchcock.
Intuirla infatti risulta davvero difficile poiché Shyamalan è di spalle che legge il giornale, quando il poliziotto entra nel suo gabbiotto di guardia del parco per chiedere informazioni circa la scomparsa di una ragazza al villaggio.
Se ci si sforza a prestare attenzione, si può scorgere fugacemente il volto del regista nel riflesso della vetrata del mobile dei farmaci.
Ma è davvero un’impresa! In alternativa lo si può riconoscere dalla voce.
Split
In questo film l’indiano siede di fianco alla psicologa che ha in cura il protagonista Kevin (James McAvoy) – l’uomo dalle 23 personalità diverse – in una particolare scena in cui i due analizzano ad uno schermo alcune riprese delle telecamere di sicurezza davanti casa proprio della dottoressa.
Anche questo è un punto chiave del film, in un certo senso. È il momento in cui la dottoressa Fletcher capisce che Dennis, la personalità che sta controllando il corpo di Kevin al momento, in realtà la sta ingannando fingendosi Barry, una delle altre ventidue.
Abbiamo già parlato di Split in un altro contesto, se volete saperne di più su questo film, cliccate qui.
Glass
Il figlio di Bruce Willis, o meglio quello di David Dunn alias l’uomo indistruttibile protagonista di Unbreakable, possiede un negozio in cui il nostro M. Night Shyamalan entra come cliente.
La particolarità di questa scena è unica, per quello che rivela tra le righe.
Poiché infatti i tre film – Unbreakable, Split e Glass – sono collegati, in quanto parte di una trilogia, anche le tre comparse che il regista fa risultano collegate tra loro.
Il cliente del negozio è infatti lo spacciatore di Unbreakable, che si è ravveduto ed è entrato in terapia, in questo modo ha conosciuto ed è diventato amico della dottoressa Fletcher di Split. Ecco spiegato dunque perché la stava aiutando nella visione delle telecamere.
E’ ovviamente qualcosa di assolutamente ininfluente nella trama, ma che regala un qualcosa in più agli appassionati della saga.
L’Ultimo dominatore dell’Aria
Nella lotta tra le nazioni degli elementi, quello sicuramente più impegnato è Aang (Noah Ringer), per l’appunto: l’ultimo dominatore dell’aria.
Nello sfortunato film del 2010 – tanto la critica non lo ha apprezzato che l’ipotesi trilogia vagliata inizialmente fu subito accantonata – Shyamalan veste i panni di un soldato della Nazione del Fuoco che cerca di catturare il piccolo protagonista.
La scena dura neppure un minuto e al regista è riservata una sola battuta. Questo è forse il suo cameo più rapido all’interno dei suoi film.
Non è finita bene per i soldati del fuoco…
E venne il giorno – The Happening
In quanto a comparse brevi, forse dovevo aspettare a regalare il primato alla precedente.
Perché nel film del 2008 intitolato E venne il giorno – sfortunato anch’esso per quanto riguarda la critica – il regista indiano non ha neanche un volto.
Il suo ennesimo cameo consiste semplicemente in una voce, udita dall’altro capo del telefono da Anna (Zoey Deschanel), la moglie del protagonista Elliot (Mark Wahlberg).
In questo caso Shyamalan è lo spasimante della donna, innamorato di lei.
Chiunque avesse riconosciuto il regista da questa scena beh… complimenti! Probabilmente siete i suoi fan numero uno.
Lady in the Water
Concludo con un qualcosa che avrebbe dovuto aprire, data l’importanza del cameo.
Anzi, qui si tratta di un vero e proprio ruolo, più che una comparsa.
Shyamalan diventa Vick Ran, uno scrittore predestinato che Story, la protagonista, stava cercando per recapitargli un messaggio che lo avrebbe aiutato a terminare la sua opera.
Prima di questa rivelazione, Vick è uno dei condomini coinvolti nella trama al pari di un co-protagonista.
Siamo sicuri che il regista abbia voluto darsi maggiore importanza in quest’opera perché è quella che più gli appartiene, dato che il soggetto da cui parte è una favola che lui stesso si è trovato a scrivere per poterla raccontare ai suoi figli.
Questa era una serie di cameo del genio M. Night Shyamalan.
Siamo sicuri di essercene dimenticati qualcuno, ma vista la mole di produzioni del regista la cosa non ci sorprenderebbe.
E voi? Eravate riusciti a trovare in ogni film che gli appartiene il suo faccino indiano e i suoi capelli arruffati?