La notte del 9 febbraio si è svolta la premiazione più importante per quanto riguarda il mondo del cinema.
Ma se non siete riusciti a seguire l’evento non preoccupatevi, ci siamo qui noi ad aggiornarvi su quanto accaduto.
Ecco una rassegna di tutti i premi più prestigiosi che sono stati assegnati.
Premio Oscar Miglior Film, Premio Oscar Miglior Film Internazionale: Parasite; Premio Oscar Miglior Regista: Bong Joon-ho; Premio Oscar Miglior Sceneggiatura: Bong Joon-ho e Han Jin-won
La prima statuetta al Miglior film è stata consegnata nel 1929, capostipite in quell’occasione fu Ali (1927), una pellicola di guerra diretta da William Wellman.
Da quell’anno in poi non ci fu film insignito di questo premio che non fosse in lingua inglese.
Beh, almeno fino a qualche giorno fa.
Dopo più di novant’anni questo trend è stato sovvertito e il merito va a Bong Joon-Ho e al suo capolavoro Parasite, che esplora diversi generi al suo interno: commedia, dramma e un pizzico di thriller.
Il regista sudcoreano, che del film è anche sceneggiatore e produttore, ha letteralmente sbancato il lunario al Dolby Theatre portandosi a casa ben quattro premi.
Nel suo discorso ha omaggiato registi del calibro di Martin Scorsese e Quentin Tarantino, ringraziandoli per l’ispirazione che le loro opere hanno avuto nella sua formazione e concludendo il tutto con la promessa di un degno festeggiamento a base di alcool all night long.
Al simpatico Bong Joon-ho va anche un altro merito, se così possiamo definirlo. Il fatto di aver reso questa classifica meno lunga!
Premio Oscar Miglior Attore: Joaquin Phoenix
C’erano forse dubbi in merito?
L’interpretazione che Joaquin da nel film Joker ci ha letteralmente trascinato verso l’adorazione per questo attore!
Nessuno – o forse davvero pochi altri – avrebbero saputo esprimere come ha fatto lui la profonda tristezza, la solitudine, lo sconforto e infine la realizzazione attraverso la costruzione del “se stesso malvagio” di Joker.
Un personaggio le cui vesti sembra gli siano calzate a pennello. O forse è andata al contrario, forse era semplicemente un abito normale che lui ha avuto il merito di saper indossare con un’eleganza da applausi.
Come se non bastasse, ci ha regalato un discorso davvero da brividi con la statuetta fra le mani, invitando tutti a crederci e a migliorarsi a vicenda, citando in conclusione alcune parole del fratello, il compianto River Phoenix.
Un grande uomo dunque, dietro un grande attore. Questa è l’impressione che lo statunitense con il sorriso bonario ci ispira. Congratulazioni, dunque!
Premio Oscar Miglior Attrice: Renée Zellweger
Trasformista. Ecco come riassumere in una sola parola il talento versatile di Renée Zellweger.
Sexy in Appaloosa e Love & una 45, imbranata e simpaticissima nella trilogia di Bridget Jones, dolce in Jerry Maguire, tosta in Ritorno a Cold Mountain e My One and Only.
Un’attrice alla quale non servono molte presentazioni, in grado di cambiare carattere e fisico per interpretare ed “entrare” al meglio nei suoi personaggi.
Renée, 50 anni da poco, si è superata con l’interpretazione di Judi Garland nell’omonimo film Judy: figura difficile e tormentata, una vita alla ribalta fin da bambina, morta per overdose da farmaci a soli 47 anni.
La Zellweger la interpreta proprio durante l’ultima fase della sua vita (e della sua carriera di attrice e cantante), dando corpo e voce a una diva ormai stanca e regalandoci un’interpretazione da brividi, della quale difficilmente ci dimenticheremo.
Una statuetta più che meritata, insomma!
Premio Oscar Migliore Colonna Sonora: Hildur Guðnadóttir (Joker)
Forse a molti di voi questo nome non dirà nulla, complice il fatto che sia davvero difficile da pronunciare, ma sicuramente vi saranno giunti echi del successo che il film Joker e la mini serie Chernobyl (2019) hanno riscosso.
In entrambi i casi nel dietro le quinte della parte musicale c’era lei: Hildur Guðnadóttir, una violoncellista islandese che ha da subito saputo catturare l’attenzione di Todd Phillips.
Nonostante stesse infatti parallelamente lavorando alla colonna sonora di Chernobyl, Hildur non ha rifiutato la chiamata del regista di Joker che lo voleva coinvolto nel progetto.
Oltre alle parti strumentali della violoncellista, il film ha in sé canzoni divenute iconiche. Come Rock & Roll Part 2 di Gary Glitter che ascoltiamo quando John scende le scale con la maschera del Joker e si sente per la prima volta libero di essere ciò che vuole.
Insomma, se un film riscuote un così grande successo un pò di merito va di certo al suo accompagnamento musicale, non credete?
Premio Oscar Miglior Attrice non protagonista: Laura Dern
L’attrice statunitense ha fatto innamorare tutti con il suo monologo nel film Marriage Story, in cui si trova a considerare il diverso ruolo di moglie e marito agli occhi di una giuria in sede di divorzio.
La cinquantatreenne Dern ha alle spalle una carriera da invidia, attivissima sia sul grande che sul piccolo schermo, con parti in pellicole come Jurassic Park (1993), Rosa Scompiglio e i suoi amanti (1991) e Wild (2014).
Questi ultimi due titoli le sono valsi candidature agli Oscar in edizioni precedenti.
Premi anche per quanto riguarda serie tv, per Laura, con i ruoli interpretati in Afterburn (1992), Recount (2008), Enlightened (2011-13) e Piccole grandi bugie (Big Little Lies 2017-2019) che le hanno valso ben quattro Golden Globe.
Come se non bastasse, con quest’ultima ha anche vinto il suo primo Emmy Award!
Premio Oscar Miglior Attore non protagonista: Brad Pitt
Dopo 33 anni di carriera Brad Pitt conquista l’agognata statuetta!
Finalmente l’attore riesce a scrollarsi di dosso l’immagine di sex symbol e gli viene riconosciuto tutto il suo talento.
Premio Oscar come Miglior Attore non Protagonista nel film C’era un volta a… Hollywood.
È durante le riprese di questo film che Brad Pitt ha stretto una bella amicizia con Leonardo DiCaprio: “Non potrei non essere tuo amico” ha dichiarato dopo averlo abbracciato ed essere salito sul palco per ricevere il premio.
Casualmente, come è ben noto, anche Leonardo DiCaprio ha dovuto aspettare parecchio per ottenere un Oscar, vinto nel 2016 come Miglior Attore Protagonista nel film Revenant – Redivivo.
Premio Oscar Miglior film d’Animazione: Toy Story 4
Non prendiamoci in giro. A chi non è piaciuto questo film?
Forse agli adulti. Ma solo a quelli che non l’hanno visto.
Toy Story si ripete, a distanza di quasi dieci anni dall’ultimo capitolo: stesse tematiche e stesse dinamiche di sempre. E questo a quanto pare risulta ancora vincente.
Perché si, le atmosfere di questo film d’animazione sono congeniali sia ad un pubblico giovanile (soprattutto, direi) sia piacevole per chi è un po’ “più avanti con gli anni”.
In questo quarto capitolo si aggiunge una componente emozionale che fa da condimento all’azione da sempre caratterizzante della saga in questione.
Non si arriva alle lacrime ma…quasi, nel celebrare l’addio di uno dei suoi protagonisti e probabilmente dell’intero titolo.
Premio Oscar Migliore Sceneggiatura Non Originale: Jojo Rabbit
JoJo Rabbit batte la spietata concorrenza di Piccole Donne e The Irishman, imponendosi come miglior sceneggiatura non originale.
Una grande vittoria, considerati gli incassi e l’eco mediatico che gli altri due candidati hanno riscosso.
Il film è basato sull’opera romanzo del 2004 “Come semi d’autunno” (“Caging Skies”) di Christine Leunens, che narra le vicende di un piccolo soldato nazista alle prese con la sua ambizione e…un amico immaginario.
Statuetta meritata per il neozelandese Taika David Waititi che della pellicola è regista, sceneggiatore, produttore e attore! En Plein in!