fbpx
HomeRubricheFocusLezioni di Umanità fra Sense8 e Cloud Atlas

Lezioni di Umanità fra Sense8 e Cloud Atlas

Sense8 e Cloud Atlas, due opere sorelle, come sorelle sono coloro che le hanno dirette e sceneggiate: Lana e Lilly Wachowski.

Le Wachoski sono quello che si dice due artiste avanti per il proprio tempo e ciò indipendentemente dalla loro transizione di genere, che è e resta un fatto privato.

Dopo aver diretto due film iconici e “di rottura” come Matrix (del 1999, al quale hanno fatto seguito tre sequel, l’ultimo in uscita) e V per Vendetta (del 2005), le cui influenze culturali sono andate ben oltre il grande schermo (un esempio fra tutti, quello degli Anonymous), le Wachowski hanno superato il messaggio anarchico che trapela in queste due produzioni, trasformando la lotta contro il sistema in (auto)consapevolezza dell’essere umano, oltre e a prescindere dal sistema stesso.

sun in sense 8

Mentre quest’ultimo tende ad incasellare gli individui e a classificarli secondo schemi rigidi, l’umanità immaginata e raccontata dalle Wachowski è una collettività fluida, in costante evoluzione e contaminazione.

Tutti i confini sono convenzioni, in attesa di essere superate; si può superare qualunque convenzione, solo se prima si può concepire di poterlo fare. In momenti come questi, sento chiaramente battere il tuo cuore come sento il mio, e so che la separazione è un’illusione. La mia vita si estende ben oltre i limiti di me stesso.

Le parole del giovane musicista Robert Frobisher in Cloud Atlas

Il critico cinematografico Andrea Fornasiero si è così espresso relativamente al film Cloud Atlas (2012) e alla serie tv Sense8
(2015-2018):

«Se in Cloud Atlas il legame tra le persone si dipana nel tempo, con gli stessi attori in più parti e situazioni radicalmente diverse, in Sense8 la connessione supera le barriere dello spazio».

alcuni dei personaggi di cloud atlas

Tempo e spazio, infatti, non sono visti come ostacoli insormontabili, bensì come ponti, dimensioni percorribili in più direzioni, in grado di connettere le anime attraverso i secoli, i chilometri, gli anni luce.

L’amore è un ponte e non un muro. Se lo permettiamo.

Capheus alla folla nella seconda stagione di Sense8

Cloud Atlas, trasposizione dell’omonimo romanzo di David Mitchell, racconta sei storie ambientate in luoghi ed epoche differenti, ma collegate le une alle altre.

Si tratta, infatti, del viaggio di alcune anime, indissolubilmente legate fra di loro, attraverso diverse vite. Quello della reincarnazione è un tema affascinante, che ricorre in diverse dottrine e pensieri filosofici: da Pitagora a Platone, dal buddhismo e dall’induismo fino alle più recenti filosofie new age.

In Sense8, invece, abbiamo otto sconosciuti che si trovano in varie parti del mondo, i quali all’improvviso scoprono di essere collegati telepaticamente l’uno all’altro ed uniscono le forze per cercare di capire cosa sta loro succedendo.

i personaggi di sense8

Due format differenti – lungometraggio e narrazione seriale – per due storie che, sebbene diverse, hanno molto in comune a livello di tematiche e di impostazione teorica.

Entrambe le opere, infatti, sembrano volerci dire che noi siamo di più di quel che appare e che tempo e spazio, spesso percepiti come avversi, sono, in realtà, ciò che ci unisce gli uni agli altri.

Ogni azione, quindi, anche la più piccola ed apparentemente priva di significato, si ripercuote su altri esseri umani, vicini o distanti, presenti o futuri.

La nostra vita non è nostra. Da grembo a tomba, siamo legati ad altri passati e presenti… E da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro.

La clone Sonmi~451 all’archivista che la interroga in Cloud Atlas

Sia il film che la serie tv portano alle estreme conseguenze la teoria dell’effetto farfalla, derivata dalla fisica e dalla teoria del caos, ma ripresa anche in filosofia e psicologia.

Lo spostamento di un singolo elettrone per un miliardesimo di centimetro, a un momento dato, potrebbe significare la differenza tra due avvenimenti molto diversi, come l’uccisione di un uomo un anno dopo, a causa di una valanga, o la sua salvezza.»

Alan Turing, Macchine calcolatrici e intelligenza, 1950

Può, il batter d’ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?

Edward Lorenz, 1972

Un altro tema portante è quello della diversità: quest’ultima in Cloud Atlas è messa particolarmente in luce dai personaggi dello schiavo nero fuggitivo del 1800, dalla coppia omosessuale degli anni ’30, dalla giovane clone Sonmi nel 2144 e dall’inconsueto rapporto tra il “primitivo” Zachry e la “tecnlogicamente avanzata” Meronyma nel 2321.

zachry e meronyma

Sense8 sviluppa ulteriormente questa riflessione dato che, degli otto “sensitivi” appartenenti alla cerchia, nessuno è uguale all’altro in termini di etnia, provenienza, background socio-culturale o inclinazioni sessuali.

C’è Will, poliziotto di Chicago; Wolfgang criminale di Berlino; Kala, giovane scienziata indiana; Nomi, hacker transegender di San Francisco; Capheus, autista di autobus a Nairobi; Riley, dj islandese, trasferitasi a Londra; Lito, attore omosessuale residente a Città del Messico; Sun, donna d’affari di Seul, esperta in arti marziali.

La diversità è l’unica cosa che tutti noi abbiamo veramente in comune: festeggiamola tutti i giorni.

Winston Churchill
gli 8 telepati di sense8

Possiamo avere religioni diverse, lingue diverse, colori della pelle diversa, ma apparteniamo tutti alla stessa razza umana.

Kofi Annan

La nostra capacità di raggiungere l’unità nella diversità sarà allo stesso tempo la bellezza e il banco di prova della nostra civiltà.

Mahatma Gandhi

In particolare, l’attrice che interpreta Sun, la sud coreana Bae Doo-na, costituisce una sorta di “ponte” fra le due opere, essendo anche corpo e voce di una delle anime in Cloud Atlas.

l'attrice bae doo-na in cloud atlas

Entrambi i suoi ruoli nelle due produzioni si distinguono per coraggio e senso di giustizia ed il suo viso, deciso e, al contempo, delicato, si presta bene ai personaggi affidatile.

Archivista: Il rapporto dice che il Comandante Chang è stato ucciso nell’assalto.

Sonmi~451: Questo è esatto.

Archivista: Potresti dire che l’amavi?

Sonmi~451: …Sì, lo amo.

Archivista: Vuoi dire che sei ancora innamorata di lui?

Sonmi~451: Voglio dire che lo sarò per sempre.

Sonmi (Bae Doo-na) all’archivista, durante l’interrogatorio (Cloud Atlas)

Collegato al discorso del tempo e dello spazio, ma anche a quello relativo alla diversità, vi è l’amore: motore trainante dell’agire umano.

Può essere l’amore nei confronti di un amico, di un genitore per il figlio, di una persona verso il proprio lavoro – o di un ideale – oppure l’amore tradizionalmente inteso, ossia quello romantico.

Kala: “Farebbe di tutto per te…”.

Wolfgang: “È mio fratello; non per qualcosa di accidentale come il sangue, ma per qualcosa di più forte…”.

Kala: “Per cosa?”

Wolfgang: “Per scelta”.

(Sense8)

L’amore, in quanto forza travolgente, mal si presta a dettami o classificazioni, né conosce ostacoli che non siano superabili, neanche quello, apparentemente definitivo, della morte.

Credo che esista un altro mondo che ci attende Sixsmith, un mondo migliore, e io ti attenderò lì. Credo che non restiamo morti a lungo. Cercami sotto le stelle della Corsica dove ci siamo dati il primo bacio. Tuo, in eterno, R.F.

Robert Frobisher, scrivendo all’amato Sixsmith in Cloud Atlas

Io credo che la morte sia solo una porta. Quando essa si chiude, un’altra si apre. Se tenessi ad immaginare un Paradiso, io immaginerei ad una porta che si apre e dietro di essa lo troverei lì, ad attendermi.

Sonmi~451, parlando di Chang (Cloud Atlas)

L’Amore, da solo, è in grado di sovvertire le regole, è lui che unisce le anime al di là del tempo e dello spazio.

Lo sanno Will (statunitense) e Riley Blue (islandese); Kala (indiana) e Wolfgang (tedesco) che, nonostante i molti chilometri che li separano, sperimentano una connessione profonda; ma anche le anime interpretate da Tom Hanks e Halle Berry, Jim Sturgess e Bae Doo-na in Cloud Atlas, vita dopo vita, nel loro ritrovarsi, riconoscersi e ricongiungersi.

wolfgang e kala

L’esistenza umana è un viaggio spaventoso e bellissimo al tempo stesso, per questo dovremmo essere gentili con gli altri viaggiatori incontrati lungo la via; ognuno con la propria personalità e il proprio zaino di esperienze, sempre diverso.

Ma la diversità non è un pericolo, è una ricchezza. Basta saper guardare con gli occhi giusti. Quelli dell’amore.
Fortuna che per ricordarlo ci sono opere come Sense8 e Cloud Atlas.

Roberta D'Addario
Roberta D'Addariohttps://msha.ke/everycurlanidea/
Professionista digitale e essere umano in divenire. Esploro il mondo in cerca di avventure, che siano in una metropoli caotica, in mezzo a un bosco o sullo schermo del mio pc. Amante della musica, del cinema e delle lunghe passeggiate. Rincorritrice di sogni e di autobus.

1 COMMENT

  1. Grazie per la splendida recensione. Incredibile quanti dettagli possano sfuggire agli spettatori profani e quanto lavoro di studio e ricerca possa esserci dietro a prodotti cinematografici come questi. Grazie per avercelo fatto capire in modo così professionale e comprensibile

LEAVE A REPLY

AlphaOmega Captcha Cinematica  –  What Film Do You See?
     
 
Please enter your name here

Ultimi Articoli

error: Il contenuto è protetto!